Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI *4t
•«veliero bolognese questa verità, ohe tre sorèlle Callianira, Sofonisba ed Annotea di Damasco, loro 8ignore, vincevano nell'esser belle, sagge e cortesi, tntte l'altre donne del mondo: e per tal effetto si offerivano essi di comparire in campo alli 9 di Febbraio nel cortile del pubblico palazzo, dove sareb-l>ono affissi tre scudi denotanti le tre qualità delle loro Signore ; e ivi starebbono essi apparecchiati per opporsi a qualunque cavaliero, che così a cavallo come a piedi fosse ardito di toccar quegli scudi con pensiero di voler dire il contrario: intendendo ohe I* abbattimento a cavallo si avesse a fare armati alla leggiera, con un colpo di lancia, tino di mazza e einqne di stocco: e a piedi con tre colpi di picca, uno di accia, uno di mazza e cinque di stocco.
E a questo fine essi tre cavalieri pubblicarono un cartello, che manifestava diffusamente la loro intenzione e la disfida, sotto la data dei ventotto di Gennaio ; a che non fu per allora risposto da -veruno. Ma furono poi fra pochi dì pubblioati alcuni manifesti, uno de'quali indirizzato alle gentildonne , fu dato fuora sotto nome di Lelia- bolognese, la quale mostrava, per aver lètto il cartello dei tre cavalieri di Soria, di.dolersi, che, essendo andato in paesi lontani per far prova del suo valore, non si trovasse presente il cavalier Ferrando suo innamorato, del quale non dubitava, che, quando avesse inteso la proposta de'tre cavalieri, egli non avesse sostenuto che la sua donna, per bellezza, per virtù e per cortesia era degna d'esser posta al pari delle Signore damascene ; e che non sapendo ella dove il suo Ferrando si fosse, era uscita fuori di Bologna per zelo dell' onore di tutte le altre donne v ed arrivata in paesi strani aveva trovato un Negromante, che le aveva dato speranza d'aversi a trovar pon lei nel dì della giornata in Bologna, nel luogo dove si preparava 1' abbattimento : il qual negromante farebbe in un tratto, per forza d'incanti, comparire il cavalier Ferrando armato a eavallo per combattere eoi cavalieri di Soria, e per difendere la ragione della sua donna.
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