Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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zendado di più colori, con le scimitarre al fianco e i coturni a' piedi ; alcune con la celata da uomo d'arme, e con lo stocoo da combattere del caveliero in mano; e l'altre con torehi accesi, e tutte a eavallo di cavalli bianchi.
Qttest* animoso cavaliere, fatta di sè mostra per tutto lo steccato, e fattosi accomodare in testa la celata da combattere a cavallo, andò a toocare uno degli scudi, e uscito il mantenitore deputato, fecero l'abbattimento loro a cavallo, portandosi cia-Scuno da valoroso guerriero ; onde cosi gli ultimi , come i primi, che tutti si erano portati egregiamente, furono commendati ugualmente per generosi e forti, con grande applauso de'circostanti*'E datosi finalmente nelle trombe e nei tamburi, ciascuno lieto se ne tornò alle sue stanze.
E questo, per un saggio della magni fioenza che solevano mostrare i bolognesi anche' nello cose di burla, batti per adesso ; poiché a chi pensàsse di scrivere tutti i nobili tornei, le ardite giostre , le graziose feste, e gli ingegnosi giuochi che con belle invenzioni per varie occasioni e in diversi tempi si «ono fatti da' cavalieri della Viola , ohiamati poi ancora i cavalieri Desti; e quelli medesimamente, che tuttavia da più moderni cavalieri si fecero in Bologna, non mancherebbe materia di'scrivere molti libri pieni di belle invenzioni favolose. Non essendo avvenuta in tutto quell' anno altra cosa degna di memoria, potrà, per la sterilità della materia», supplire per questa volta in cambio di storia, la favola che abbiamo narrata.
ANNO DI CRISTO 15*5.
I profani alle delizie, i religiosi veraci a gesta più utili e durature mettono l'animo. Quelli danno opera a cose d'un giorno; questi a cose di secoli. Le giostre sono chimere che passano, le beneficenze
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Viola Desti Bologna
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