Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIma cui non guardava il Borromeo, il quale anteponeva le granai ed utili alle picoole e vane. — Marcantonio Chiarini dipintore del secolo scorso, aiutato, credo, dalla penna d'un ecclesiastico, diede alle stampe così il disegno della fonte, come quello di tutte le fabbriche fuori di città, le quali servono al miglior uso della fontana medesima; unendo a tutti i disegni un'esattissima descrizione di quanto a loro si spetta.
Un'altra fontana, appoggiata al muro di settentrione del maggior Palazzo, fu fatta in questo tempo di Pio IV., come dall'iscrizione ivi posta apparisce; ed è bella per la sua semplice architettura , e pei suoi bassirilievi di buono stile, lavorati in macigno. La vasca è semplice e bella essa pure: e tntta questa fonte venne non ha guari restaurata, coli* aggiunta di due bacini fuori del cancello che la difende, acciocché la gentaglia, che vi si arrampicava per lo addietro, non vi rinnovi i molti guasti che vi fece.
Altri ornamenti pubblici di quest'anno furono, alcuui portici in istrado ampie, alcune vie raddrizzate, per maggiore comodità e per maggior vaghezza di Bologna.— Al che si aggiunga come il Borromeo facesse raccogliere con apposite fabbriche in due soli luoghi le macellerie , le quali con brutta mostra (e l'indecenza è rinnovata) trovavansi sparse dapprima per tutta la città. — E poiché le lodevoli cose quasi direbbesi l'una all'altra facciano invito, eccone una nuova e nobilissima eh' ebbe origine in quest'anno.—Il popolo ed i magistrati, persuasi ed incitati dalle affettuose prediche di Fra Teofilo Gal-lione trevisano, dell'Ordine Osservante di sant'Agostino , ordinarono un luogo nel quale si avessero a radunare e sostenere colle limosino de'cittadini tutti i poveri miserabili, così maschi come femmine, vecchi, storpi e fanciulli malcondotti e d'ogni sorta, senza disciplina veruna, e colmi d'ogni vizio, ohe andavano con ispettaccolo miserando, meudichi e sparai di porta in porta, per le strade, per le piazao,
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