Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIfacesse riverenza, ovvero combattendo con lai, la-» sciasse l'armi appese alla Moschea, onorandola per forza. Alla prora della nave stava un gran serpente ; perchè Argio conoscendo il valore di questo Scita, aveva tentato più volte di condurlo alla difesa del suo castello: ma trovatolo risoluto di non lasciare la prima impresa, aveva perciò per incanto levata la Mosohea da' fondamenti, con tutti i suoi ministri , e postala sopra quella nave, nella quale aveva incantato anche il cavaliero sotto la scorsa di qael gran serpente ; e in tal modo lo condusse sotto il castello incantato, dove aveva parimenti fatto condurre i cavalli de'quali si soleva in Scizia servile; accioohè se n' avesse a giovare per la difesa del castello. Girò la nave intorno allo steccato, sparando sempre molti pezzi d'artiglieria, e mandando fuori da ogni parte, con bellissime girandole, gran quantità d'accesi raggi, soffioni e molinelli oon molto strepito ; e in tanto, dopo un grandissimo tuono , scoppiò il drago, da cui disincantato uscì molto ardito il cavaliero con armi nobilissime fregiate in oro, e ricche sopravvesti di tela d'oro e argento ; e tosto da un demonio gli fu presentato un bellissimo cavallo, sopra il quale salito, con belle rimesse girò il campo ; e in tanto quasi di nascosto da lui uscì la nave, e apparve fuori della montagna un'uomo selvatico di grandissima statura che con una mazza in mano assaltò il cavaliero; ed egli con gran bravura voltatoseli cominciò a combattere. Ma il selvaggio, ritirandosi verso la montagna, fece sì che il cavaliero il quale gli spingeva il cavallo addosso entrasse in essa montagna, della quale si chiuse il passo, dopo che i suoi cavalli, che lo seguitavano, furono entrati, e tutti vi restarono, come incantati. Allora si vide venir per 1' aria volando un grandissimo drago che spirava fuoco ; e fu creduto essere Argio , o veramente uno spirito mandato da lui, per mettere in palese l'occulto castello ; e diè di petto nella montagna , la quale cadendo a basso in certa fòssa fabbricata a posta ,
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