Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      quando alcuno ve ne fosse stato, che impedisse 1' abbattimento co' suoi Mantenitori : e aveva loro detto, che da Proteo inteoderebbono come potessero esser provveduti di tali arme; ond'essi ammaestrati da Nettuno, subito che furono arrivati in campo, andarono alla grotta di Proteo, e trovatolo che dormiva, lo legarono con catene;ed egli destatosi, cercò di spaventargli trasformandosi in una Leonessa cho con salti e ruggiti orribili si mostrava; poi divenne ardente fiamma, e in un grandissimo cinghiale ancora si tramutò; ma conosciuto, che con tutto quello i cavalieri non abbandonavano l'impresa, tornò nel primo aspetto umano, e mostrò loro col dito, come cercavano, la fucina di Vulcano, il quale per compiacere a Venere , fabbricava 1' armi che loro mancavano; onde andati a lui per ottenerle, egli zoppo e tutto affumicato uscendo fuori della spelonca , e tenendo in una mano il suo martello, a nell' altra tre stocchi, ne diede uno per uno, coi quali contenti si partirono i cavalieri, e andati con essi verso il castello, a tre suoni del corno, uscirono tre Mantenitori, co' quali essi valorosamente combatterono: di che ne fece testimonianza il Castello.
      Finito 1' abbattimento a piedi, volle Nettuno, in grazia di Venere, favorire il cavaliero ch'egli aveva sulla sua conchiglia portato; e perciò, conoscendolo desideroso di combattere anche a cavallo , ferì col suo tridente in un gran sasso, dal quale uscì un feroce destriero riccamente adorno, a cui salito destramente sopra il cavaliero, fece fare molti salti, corbette e rimesse volteggiandolo con maestrevole maniera; e in tanto uscì fuori del castello il cavaliero Scita, che con zagaglia e stocco combattè, fino a tanto che il castello diede segno del valore del venturiero , il quale in compagnia degli altri fu condotto alla prova dell'elmo al castello, dove tutti restarono incantati. Si vide poi comparire in campo con moto regolato come d' una nave, il gran pesce chiamato Fisitére, il qual' è specie di Balena, lungo trenta piedi, alto dieci, e grosso altrettanto ,


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Sesto
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 667

   

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