Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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«d una bellissima girandola, la quale in un medesimo instante in varie parti accendendosi, non solamente dalla macchia, ma da tutti i quattro canti del tavolato si scoperse per tutto abbondante d'infocati raggi, soffioni, schioppi, trombe di fuoco, molinelli, salterelli e zaganelle, ohe tutti insieme con lampi, folgori e fiamme accendevano l'aria di ogni-intorno; e con lo strepito e fragore decrepitanti tuoni, coi hombi e rimbombi stordirono per bnono spazio d'ora l'orecchie ai circostanti, i quali allegri e contenti di così bella festa, tutti poi partendosi della piazza , se n' andarono a cena.
Così lietamente prendea talora il popolo bolognese un poco di ristoro dopo molti travagli passati per una molestissima carestia di otto anni continui ; quando a' ventitré del mese d' Ottobre Alfonso II. d'Est e Duca V. di Ferrara passò all'altra vita, avendo prima per testamento constitnito suo erede universale Oon Cesare da Este suo cugino, il quale incontanente dopo la morte del Duca , per consiglio de' suoi più cari, procurò di essere dal popolo gridato e chiamato per Duca di Ferrara ; e fattosi poi coronare in pubblico della corona ducale, prese solennemente il possesso di tutti gli stati; di che avvisato Papa Clemente ne sentì grave sdegno? perchè non essendo nato di legittimo matrimonio Don Alfonso padre d'esso Don Cesare e zio del Duoa Alfon* so, ed essendo morto esso Dnca senza figliuoli, e per conseguente senza successori nati per linea legittima, lo stato di Ferrara era di ragione ricaduto alla-Santa Chiesa, la quale anticamente già n'aveva investita la casa Estense: onde il Papa senza dar tempo al negozio immantinente fece intimare a Don Cesare, che dovesse cedergli libero il Dominio di Ferrara con tutte le giurisdizioni a lei soggette; ma perchè avendo egli risposto, che desiderava che la causa si vedesse di ragione da non interessato giudice, tardava d'ubbidire all' intimazione > il Papa cominciò a fulminare con monitori e minacce di scomuniche, se fra certo tempo non gli lasciava libero S possesso;
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