Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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che ella non pnò mai far tanto ohe basti ,~quanto ei guarderebbe alla gratitudine dell'animo, di cui sola si suole il magnanimo appagare. Le lettere greche mostravano che di tanto personaggio non può esser degno ciò che uomo si faccia in volersi 'riscuoter d'obbligo, per molto ch'ei sia; ma sol quel ohe uomo far vorrebbe : quasi dica, che si può meglio soddisfar con l'affetto, che con gli enètti. ' Uscito dal.primo Arco, all'andar più addentro per 1' istessa strada si vedeva un altro Arco non molto lontano, eh' aveva a mano destra vicina la Chiesa di san Bartolommeo e a mano manca il principio-delia via Imperiale. Questi di bellezza1 pari al primo, benché per l'angustia quivi della strada non così largo, ma ben d altezza eguale, con ornamenti di cornici e colonne dipinto a bronzo naturalissimamente, aveva in Cima una statua di Mosè, accennante il buon governo di Sua Santità, con parole a'piedi cavate dalla Sacra Scrittura ohe dicevano: qui fbabest in sollicitudirk. Sopra l'Arco èra una inscrizione toccante il sovrano valore di Sua Beatitudine oosl in universale, che dioeva : *
OUlUSJfAM VERO CAPUT TKIPLEX OOBONA DEGEKTÌUS OR NAT QUAM EICS QUI SUBITISSIMO ACDIT TER MAXIMUS PACE BELLO BEUC10ME .
Era vi d'ogni parte una stella, e. sotto la vòlta dell' Arco era scritto da una parte tostiti* fuma est oexteba tua , e all' incontro : iex cukms»tiaE u ioscua ejus. Delle quali parole, ch'eran cavate dalla Sacra Scrittura, il sentimento è chiaro. Questo Arco con gli altri apparati, che aeguirairao, risguar^ da, come in principio si disse, il secondo scopo, eh' è di andare esprimendo l'eroiche virtù, e i gloriosi fatti, eja celebrità del nome di Sua Beatitudine: e però nel rovescio di detto Aroo, dipinto an* ch'esso a color di bronzo, era una iscrizione greca,
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