Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
bolognesins
del titolo de' santi Nereo ed Achilleo. Poi adira, pe' grandi meriti, alla dignità di Cardinal Prete del titolo de*santi Giovanni e Paolo. — Era dunque Cardinale , ma pérchè la somma pietà ed il onor sno splendidissimo, l'avevan ridotto a molta strettezza di vita, ottenne dalla sovrana provvidenza deooroso, non isperato premio mensnale ; che sé valse a migliorare sno stato, non alterò menomamente la sua pietà, la sna modestia, lo schietto suo disinteresse. — E questa prova che vengo a darne varrà per tutte. Essendosi tennto Concistoro, fu proposto dal Santo Padre una tassa generale ai soggetti, per dar soccorso al Re francese, acciocché movesse eontra gii eretici del suo Regno. Tutti fra'Cardinali aderirono alla propoeta del Gerarca: solo il Paleotti stette fermo per lo contrario. ; Troppo eran fiacchi per gravezze i sudditi del Pontefice ; una nnova imposizione gli schiaccerebbe interamente ; non doverti levar il pane a*figliuoli per donarlo.agli strani; ciò non comportar l'equità, anzi la religione. — Tutti rimasero: attoniti pei- la santa franchezza del novello Porporato : e Dio avesse volato che la vofe ,di uno fosse stata. vóce di' tutti!—-A Pio IV. euo--eedette il quinto (i3 Gennaio 1566 )<•«-Quésti, Ohe -tanto amava iVPaleotti dà, reputa do degnissimo -di ogni più bellp dignità, come appena seppe la nyorte del Cardinal Ranuzzo Farnese Vescovo di poidgna, volle dare ài vedovo popolo un^astom conoitta-dinOi E nonhinò Gabriele. Uè questa, volta giovogli -scusarsi e pregare : gli oonvenàe ubbidire. E quellia .patria ohe il Vide partire Canoniqo* gli si' piegò cè» verente quando tornava Vescovo o Porporato. * Veniva l'inclito Paleotti (Febbràio 1566) a idiri-gereuna greggia, la quale per anche no» oonosesrà» i salubri pascoli procacciati dal Tridéntinò Concilio; siòchè mali semi di costume e di disciplinaSul 1 alavano rigogliosi non pur frai Laici ma frai Chierici.— Gli convenne dunque, appena giunta, metter mano ad estirparvi ogni triste pianta t ea coltivarvi i più proficui germogli. E' ciò fece eoa Annoi. Boi. T. VII. i3
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