Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIIOI
delle regole stabilite, perchè le donne ordinate all' insegnamento delle fanciulle e gli uomini eletti per ammaestrare i fanciulli non mancassero a'pro-prii doveri. Queste reiterate radunanze, le spesse visite per la diocesi, l'ordine de'snoi statoti, le oure indefesse per l'osservanza dei medesimi, fecero si ohe sempre avesse sotto lo sguardo lo stato della Chiesa, la condotta de' Ministri, il oontegno de'diocesani. Il perchè .gli era agevolissimo metter rimedio ai disordini, e spesso impedir che avvenissero. Le quali cose; tutte di leggieri si scorgono leggendo le ordinazioni del suo sinodo, le sne costituzioni ,• e molte delie opere sue. *
Volgendo l' anno 1676, e regnando in Roma Gregorio XIII. (quell'Ugo Cardinal Bòncompagni, esimio e dotto bolognese che di tanto amore ricambiò sempre l'affesione del Paleotti) venne in Bologna celebrato con solennità straordinaria il santo Giù-* bileo ; di che il zelante Pastore pose perpetua memoria nella Cattedrale felsinea.—Poco dipoi il glorioso Porporato Carlo Borromeo convocò Sinodo in Milano: e perchè desiderava conferire coi più splendenti luminari delle ecclesiastiche scienze , invitò
rre al suo Episcopio il Vescovo Gabriele Paleotti, coi dottrina e rettitudine accrebbe nel santo Arcivescovo la molta stima ed osservanza in che teneva l'amico. Nè prima il Borromeo dimise da sò il Po* leotti , che di sacre reliquie non l' avesse donato i le quali tutte il Porporato.bolognese depositò nella sua Chiesa Vescovile. Ed ecco l'epoéa più bellh per l'uomo insigne di che facciamo paroba. Ecamelk» 1' anno i58a il Sommo Gerarca, intento a promuovere il bene e la gloria della sua patria- Bologna u le compartisce molte grazie e ne ihnalza a suborni uffici i più cospicui coneittadini a poi chiama, a Roma il Paleotti, lo accoglie amorevolmente e con bontà di vero padre, gli largisco que' doni che a sua virtù reputa degna mercede,,e: dichiara la Chiesa bolognese inclita ed Arcivescovile, sottraendola per sempre alla giurisdizione di Ravenna, ed assegnando
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