Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIVedeva corno lfl contraria fortuna tutte vie di dar prove lunghe e luminose di sè gli avesse tronche ) Paolo IV. successore di Marcello ohiamò a sé Lodovico , e per compenso di trent' anni di fatiche onorate , lo proclamò Arcivescovo di Ragusi in Dalmazia il 18 di Settembre del i555; e in tale circostanza scrisse ai maestrati di quella repubblica, una lettera la quale sola basterebbe a panegirico dell' illustre Monsignore, ed a fare a tutti manifesto come in corte, in patria, ai concili, nelle rranaiaturé, e dappertutto fòsse carissimo a quanti si piacciono dell'ingegno e della virtù,—Venti contrari gli ebbero quasi a toglier la vita: trentasette giorni lottò pei flutti dell' Adriatico, prima di approdare afìa fortunata spiaggia, che ne bramava ardentemente r arrivo. Vi giunse infine frai plausi e i viva tini-versali , e diede subito opera in soccorso di qnella chiesa, che vacillava miseramente per difetto di Pastore. — Angelo de' Medici, ch'era stato Arcivescovo di Ragusi-, Angelo de'Medici che nel iSbg divenne Papa col nome insigne di Pio IV. invitò a Roma il Beccadelli, e 1' accolse con paterna affezione, e gli ragionò di quella Chiesa, e lo oolmò di lodi e di benedizioni. Rinnovavasi pertanto il famoso Concilio di Trento; cinque Cardinali vi convennero con titolo di Legati; Lodovico fu con loro, segretario, consigliere, e quasi oracolo , come per lo addietro era stato. Ivi affaticò di siffatta guisa la mente ed il corpo, ohe un di venne meno in pubblica adunanza, e si credette morto. Riavutosi alquanto, gli fu conceduto riposo : venne a Bologna, villeggiò a Pradalbino, ristorò lievemente le logore forze dèi Corpo; indi a Trento ritornò per compiere l'obbligo suo, e consumare (se fosse mestieri) il sagrifiaio della propria vita.— Ed ecco Giovanni Strozzi ambasciatore del Duca Cosimo di Firenze , recarsi & lui in nome del signor suo, e caldamente pregarlo supplicarlo perchè volesse passare all' amministrazione dell'Aroivescovato di Pisa, ed alla cura del figliuol di Cosimo , il giovanetto diciassettenne Giovanni, Annal. Boi. T, VII. 17
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