Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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annaliOra di.due altri insigni leggisti: Lodovico Gozzo-dirti e Ippolito Morsili.— Lodovico nacque da un ramo di una pianta famosa, la quale sofferse molti guasti al tempo delle confische e persecuzioni del Visconte d'Oleggio, che tanta barbarie esercitò.nella felsinea provincia: nacque d'una sohiatta che assai patì le oppressioni del napolitano Baldassarre Cossa: nacque di magnifico lignaggio, che travagliò colle virtù., col valore, colla potenza chi voleva primeggiare». anzi dominare la patria. Lodovico era vigoroso rampollo di eletta stirpe ; ma il seme di cui derivava, aveva dimesso d'alquanto l'antioo rigoglio. Perciò conoscendo fin dalla tenera età oome fa famiglia sua fosse caduta in istrettezza di stato, formò proposito di volersi rialzare per verace no» biltà; per quella nobiltà che si acquista col buon uso dell' ingegno a benefizio della gente universa. Ed eccolo con tale efficacia darsi alle Lettere, alla Filosofia, alla Giurisprudenza, che in poco d' ora divenne de' primi fra' migliori discepoli d' un Soci no e d'un Baviera, i quali lodavano altamente l' intelligenza acutissima y e la volontà perseverante,'e l'esemplare costumatezza di lui. Il perchè nell'anno i5o5, ventesimo sesto dell'età sua, sostenne il grave sperimento delle Lauree in Diritto Civile e Canonico, le quali vennergli conferite gra-tuitamente dal Comune in guiderdone de'suoi meriti , cui rese onore distinto 1' amico ed estimatore di lui Giovanni II. Bentivoglio, che di que' tempi eia Signore di Bologna. Il Pancirolo, nell'opera sua de Claris legum interpret: ne assicura che il conferimento di tali Lauree celebrossi con pompa straordinaria: nè furono appena scorsi due anni dal giorno del conseguito grado, ohe il nostro Gozzadini venne aggregato al Collegio di Jus Civile, successore di chiarissimo leggista allora allora rapito da morte: e ancor non era passato un anno da questo tempo, quand'egli ebbe Cattedra nel pubblico Studio.— Il Gozzadini sentiva profondamente, e con iscrupolo professava questa grande massima, che
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