Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 191
a chi aveva facoltà da tanto, senza errare nella scelta , senza far onta ai concittadini proprii per esaltare gli strani da poco tempo ricettati infra di noi.
Anche Lodovico Segni abbia le parole nostre, ben meritate. — Ei fu figliuolo del Conte Francesco e di Dorotea Desideri, e fratello di Monsignor Giulio Cesare ; e prese laurea in ambe le leggi nel i556. Fu esso aggregato a tutti tre i Collegi, de' quali eran capaci i Giureconsulti in Bologna. Lesse nel pubblico Studio; e che vi leggesse con gradimento della scolaresca nè dà testimonianza la lapide seguente, che a lui fu posta nel famoso Archiginnasio antico nel Pavaglione :
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PRIORE DIGNIS8.
Il nostro autore morì celibe il 3 di Ottobre i584> e fu seppellito nella Chiesa di san Giovanni-in Monte; e quivi nella Cappella già Ghedini, indi Segni, e poi Ercolani, quando nel i6ai fu seppellito Mon»-signor Segni, e vi si pose la lapide di lui e de'suoi fratelli, anche di Lodovico fu fatta decorosa menzione in questa forma :
LUDOVICO* LECTOR PUBLICDS , C1VIS PRAECLARUS,
STUDIO PUtl, DIGH1TATK, DICTURNITATEQUE IMPARIBENEMERITI!» t>E PATRIA ATT1C1T ANN. MDLXXX1V.
Tommaso Dempstero, che recitò 1' Orazione funebre nel 1621 per le solenni esequie di Monsignor
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