Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESI
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      parto superarono, il maestro filosofo, medico ed anatomico; rAverroÌBta più distinto de'suoi giorni,quegli che forse prima d'ogn' altro scoperse fra le ossa dell'orecchio il martello e Vincudine. Tntte le opere filosofiche e mediche di Ini sono dettate in latino con semplice e propria facilità : in italiano scrisse solo alcune poesie in morte di Serafino dall'Aquila; ma le Muse volgari non gli arridevano per certo come la latina Minerva.
      Un gran Medico e Chirurgo fu Giulio Cesare Aranti. Allievo di Bartolommeo Maggi e di Andrea Vesa-lio, prese laurea dottorale in Chirurgia il ao Maggio del i556, e nello stesso anno fu promosso ad una cattedra nel pubblico Studio. Prima di lui l'Anatomia s'insegnava o poco, o in alcuna parte soltanto, e come e quando si volesse: egli fu il primo che insegnò ordinatamente (1570) e in tempo determinato ed immutabile l'Anatomia in Bologna, nel Teatro dell'Archiginnasio d' allora. E in quest' ufficio durò finché visse, tranne poche volte in cui la lezione fu data in sua vece da Costanzo Varoli. Del i5?4 nn decreto del Senato stabilì all'Aranzi l'onorario per tali lezioni regolari e consecutive, il quale poi gli fu aumentato dopo tredici anni d'esercizio. L'ingegno, la diligenza, l'esercizio continuo, e l'operare sno proprio fecero sì che l'Aranzi conducesse a capo molte scoperte importantissime, che tutte sono annoverate nella grande storia dell' anatomia del francese Portai. Alfa fine, stanco dalle fatiche e consumato ancor dagli anni, fu dispensato dalla cattedra nel i588;e nell'anno appresso ai 7 di Aprile l'anima sua uscì del corpo, il quale freddo ed immoto ebbe sepoltura nella Chiesa delle RR. MM. del Corpo di Cristo. Fu sua moglie Isabella Razzali, che gli partorì cinque figlinoli , i quali però non somigliarono al padre per celebrità nelle scienze. Adunque la gloria futura gli derivò, non dai figliuoli, ma dalle opere utilissime, e da non pochi illustri discepoli e d'Italia e d'Oltremonte, frai quali ultimi vanno distinti Lorenzo Scholzio e Scipione Mercurio.
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 522

   

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