Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      ANNALIe fu compianto dal Casio, dal Lampridio, da Aldo Manuzio, e da quanti l'ebbero ad amico. Con lui perirono pur anche tutte le opere che scrisse.
      Ed eccoci ad Achille Bocchi, figliuolo di Giulio, e di Costanza Zambeccari. Datosi da'suoi primi anni alla studio delle Lettere Greche e Latine, alla poe^ sia e ad ogni genere di erudizione, vi fece profitto grandissimo, e divenne perciò ben presto ragguardevole nella sua patria. Peroiò nel i5o8 fu promosso ad una lettura di Greco, dove tanto si distinse, che l'anno appresso ottenne aumento d'onorario. Intanto insegnava dalla oattedra, e scriveva cose letterarie ragguardevolissime, fra le quali l'Apologia di Plaudito, e la traduzione della «ita di Cicerone, scritta da Plutarco. Nel i5i4 fu promosso alla lettura di Ret-torica e di Poesia, dov'ebbe per concorrente Filippo Fasanini. Achille seppe ancor molto in belle arti, e specialmente in musica, e fu organista della Cattedrale nostra, nonché degli Anziani nel i53o ed altra volte in appresso ancora. Divenne poi Cavaliere Au» rato e Conte Palatino; ed ebbe il favore dei Legati e de'Governatori della città, nonché il sostegno liberale del Senato nostro; perchà il Bocchi aveva avuta la sciagura che suo padre Giulio, male attendendo alle domestiche bisogne, fosse scaduto di fortune oltre ogni credere, sicché il figliuolo con ogni mezzo di onorata industria procurò sempre di ritornare in buono stato la propria famiglia. Adunque applicava ad un tempo alla lettura pubblica di Greco, alla Musica, ed inoltre alla Storia delle cose più. interessanti che riguardassero Bologna; di che presentò fin dall'anno i S i*i al Senato della patria il primo libro; per la qual cosa conseguì un aumento alla sua lettura, e venticinque ducati d'oro di straordinaria ricognizione. E dell'anno i5ao fu decretato di non appuntargli le mancanze alla cattedra, pur» che ogn'anno presentasse un libro compito di detta Storia bolognese. Ma 1' erario esausto, e le cabale de'suoi nemici gì'impedirono di conseguire per allora tali vantaggi; e fu d'uopo di Decreti Pontifici


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 522

   

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