Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIa i5
Iodi'passò a Roma, e professò eloquenza nell'Archiginnasio di colà, addivenendo poi anche Segretario del Cardinale Giovanni de'Medici, ohe fu trai Papi Leon X. il quale nel i5i4. avendo istituita la pre positura dell'Accademia romana} ne diede per primo l'investitura al bolognese Beroaldo, a lui carissimo. E nel i5i6, essendo morto Tommaso Ingerami Fedro, custode dell'Archivio di Castel sant'Angelo, dove si guardavano i Privilegi della Santa Sede, vi % fu prescelto dal Pontefice il nostro Beroaldo, cui venne data inoltre io custodia la privata biblioteca del suo famoso proteggitore e padrone. — In Roma soggiornando tranquillamente il dottissimo Filippo, vi ebbe ad amici o discepoli molti insigni uomini. Fra i primi bastino ad onor suo, il Bembo, il Molza» i due Flaminii, Pier Valeriano, Antonio Codro Urceo, Battista Palmieri e Troiano Accorsi ; frai secondi bastino i tre Conti, Lodovico da san Bonifazio, Ercole Rangoni ed un Pepoli, nonché due tedeschi di famiglia Stein e Schilicco. Divenne inoltre il Beroaldo bibliotecario della Vaticana ; ma non potè mai conseguirne gli emolumenti dovutigli: il perchè n'ebbe tanto affanno e dispetto, che nell'Agosto del i5)8 ne morì come attesta Luca Gaurico nel suo trattato d'Astrologia. Il Bembo, ch'era allora Segretario di Leon X. ; gli scrisse un epitafio in distici latini. Beroaldo fu d'ingegno più colto che il suo congiunto eh' ebbe lo stesso nome : e in fatto di latinità fu più potente in versi che in prosa. Seppe ancora d'italiano; ma non lasciò verun saggio dell'ingegno suo: in latino sì, poiché tradusse un'Orazione d'Isocrate stupendissimamente. Dicesi ancora che il giovine Beroaldo sia stato l'inventore degli archibusi a ruota; ma non è autore di grave critica che ciò ne annunzi : soltanto 1' Orlandi ne porge a noi questa notizia ; ed il Ghiselli, che a lui fu scorta colla sua Cronaca, non cita la fonte da cui 1' attinse. Checché fosse di quest' ultimo merito di Filippo, certo è che tenne onorifico posto fra i poliglotti de' suoi giorni.
Annal. Boi. T. VII. 3o
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