Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
a3a ANNALIdel Varchi, che la lodò col seguente sonetto indi» rissato all' Autore*
Il parto Verginale, è quell'alteraProgenie santa, eguale al suo gran Padre > Di lei, che sposa, fu figliola e Madre, Prima al Tebro cantò dotta e sincera
Musa : or voi, Zoppio mio , vedendo eh' era In tenebre già chiusa oscure ed ad te , Con voci d'Arno dolci, site © leggiadre Le volgete in bel dì l'ultima sera.
Così prego seguite ; cliè se vero A noi dice la fama, il bel Sebeto Dovrà tosto, e non poco, al picciol Reno.
£ il Tosco fiume, assai di lodi pienoPiù che d'arene (come io bramo e spero) Sovra '1 suo frate andrà superbo e lieto.
Ora prendiamo a dire di non pochi bolognesi dotti in letteratura. — Primo ci si para dinanzi Gian Filateci di Claudio Achillini, fratel minore del Filosofo «,medico Alessandro, e che nacque nel 1466. Applicò alle belle lettere, e secondo il costume de'suoi giorni aggiunse al nome suo di Giovanni l'altro accademico di Filoteo, amante di Dio. Nelle greche e latine lettere riuscì versassimo : e fu oratore e poeta rinomato dei giorni suoi : oltreché studiò e seppe di Musica, e giunse a sonare leggiadramente ogni maniera dì strumenti da fiato e da corda. D' antichità dilettossi molto, e radunò uno studio di marmi, di medaglie d'oro, d'argento, di bronzo; ed altre curiosità : ond' era sua casa il ricetto di quanti di belle ed utili cose dilettavansi. — Istituì l'Accademia del Vi ridarlo, e scrisse un poema con questo titolo , intitolandolo a Leon X. Pontefice Massimo. Con tale scritto in ottava rima porge la storia di^.ooQle
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