Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESIalla dimestica fra gì' ingegni nobili ed alteri, anziché fra i bassi adulatori in corte e in parentela d' nno écettrato. Alla qual vita dimestica gli furono d'alimento i beni aviti e paterni sul bolognese , che già gli vennero rimessi da Leon X. Pontefice. — Battagliò poi il nostro Ercole quando Alfonso ebbe guerra con Clemente VII., e fece aperto come fosse atto ad usar la spada e la penna coll$ medesima prontezza. Ma cessata quella guerra fece ritorno ai dilettissimi suoi studii : e piegò inoltre alle lusinghe d'amoTe, menando in moglie una ferrarese di nome Sigismonda Sagacia, che gli parto^. riva una bambina chiamata Giulia, la quale non visse che quattro anni e fu sepolta in Ferrara nella Chiesa della Consolazione, come fece noto a tutte genti il mestissimo genitore, che ne dettò l'epita-fio. —• Poi, consentendolo gli Estensi, viaggiò e pose Stanza in Venezia, dove, per discendenza Bentivo-lesca, era nobile ; sicché frequentò il Consiglio , e di colà rese servigi importantissimi ad Alfonso ed alla famiglia principesca. Ivi, tutto dato alle Muse, trasse vita agiata, rispettata, tranquilla, sino al 7 di Novembre del 1573, nel quale giorno, maturo ma non vecchio, passò al riposo sempiterno , e venne tumulato in santo Stefano sulla Laguna, lasciando di sé gran desiderio, perchè l'uomo giusto e nobile e d'ingegno operoso ed eletto, muoia pur vecchio e logoro, sembra mai sempre che fosse rapito in età precoce, ed immatura. In Ferrara appartenne il cavaliere Ercole all'Accademia degli Elevati, istituita in casa d' Alberto Lollio ; a Venezia fu addetto ai Pellegrini , eh' ebbero cime d' uomini a loro soci in que' tempi. Di Ercole Bentivoglio uscirono alle stampe, commedie, sonetti, canzoni, egloge, capitoli, satire, ed altre eccellenti composizioni, le quali sentono il buon gusto del cinquecento, ed una certa venusta semplicità, che non a tutti è conceduta, specialmente sotto veste poetica. Scrisse pure epigrammi latini , e rime piacevoli italiane, nonché delle pistole volgari, una delle quali è ben nota,
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 522

   

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