Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      B OI/O G\N BSId' Italia fa le, dovute ludi dello sorhtore persiceta-no , che lasciò i suoi beni all' altare di san Ruf-fillo in Forlì, situato in Cappella o Parrocchia di santa Maria della Canonica, dov' ebbe ei medesimo la sepoltura.
      . Abbiam parlato frai Giureconsulti dell' inclito Agostino Berò; diremo adesso frai letterati di Berò Marco Tullio y che fu uno de'suoi nobili figliuoli. Egli entrò degli Anziani nel i54?» essendo Gonfaloniere di Giustizia il Conte Vincenzo Ercolani. Marco Tullio ammogliossi con Virginia del Senatore Giammaria Bolognini, e n'ebbe un figliuolo di nome Agostino, che per distinguerlo dall' avo , fu detto jumore di soprannome. Marco seppe molto di,Greco e di Latino, come rileviamo da Antonio Renieti da Colle, e come dimostrano i suoi libri intitolati Ru-sticorum, che sentono assai delle bucoliche pegli argomenti, se non per lingua virgiliana. Poco, amante degli strepiti cittadineschi, scorse gran parte della vita in campagna con alcuni amici degni di luù 11 luogo agreste di sua dimora era tra la Quaderna e la Gaiana, verso la Selva de'Malvezzi: ivi scrisse Marco Tullio i suoi dieci libri Rusticorum, in versi elegiaci Tibulliani, facendovi menzione di quasi tutti i poeti e i dotti uomini de'suoi dì. L'Abate Fiori ha riferito l'argomento e la condotta del poema del Berò, aggiungendo ch'ei lo voleva dedicare a Pio IV. Pontefioe; ma che, morto questi, lo intitolò al famoso Pier Vettori fiorentino, che desideravano i bolognesi d'aver fra loro a maestro d'eloquenza ; alla qual dimanda però il Duca Cosimo non volle mai acconsentire. Il poema dei Rustici era già compiuto in sul i566; ma 1' autore ne differì tanto 1' edizione, che prima passò a miglior vita (i568 circa): onde l'opera fu stampata da Agostino suo figliuolo. Altre poesie latine lasciò il nostro bolognese, ed alcune prose pur anche} e dappertutto splende grazia, venustà, eleganza, e molta delicatezza di animo, molta nobiltà di sentimento: laonde debbe porsi frai migliori latinisti dell'età sua.
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 522

   

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