Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIcospicuo. — Ma ecco il Sonetto del Varchi dirotto a Scipione Bianchini, nobile di stirpe e d'ingegno.
Scipio, la rara boati vostra, e *1 vostro
- Saper non men della bontate raro, Voi pria fe' conto, e post ia amico e caro Al più saggio e miglior del secol nostro.
Ma io, cui tanto e di lìngua e d'inchiostro » Come d'ogni altro ben fu il cielo avaro. Temo appressarlo, e quinci avvien «he raro, E cosi-bianco agli occhi suoi mi mostro.
Ben meco entro il peneier «era e mattino Quanto conviensi riverente n umile, Come cosa del ciel l'adoro e inchino.
E dico: ancor saria bello e gentile Il mondo, se virtù nostra, e destino Desse la cura a lui del Sacro Ovile.
Fra i libri che furon già di Monsignore Beccatelli si conservava una raccolta manuscritta, latina ed italiana, delle lettere di Scipione Bianchini.
Or eccoci allo scrittore della Cronaca Bolognina.— Fu esso Bolognini Girolamo, la cui fatica originale paginata, che stendevasì dall'anno 1494 ftl *5i3, non si sa se più esista, ne dove giaccia ; ma si sa bene che il signor Guido Zanetti, storiografo insigne delle Zecche d'Italia, possedeva una copia dì essa Cronaca » mancante dell la sola prima carta, 0 con aggiunta di note marginali, la quale copia fu mima di Gioan Francesco Negri, che vi pose sua Irma, poi del Conte e Cavaliere Vincenzio Ranuzzi. Da tale Cronaca si rileva che Girolamo Bolognini aveva una casa detta Belgiglio in su le fòsse di san Mammolo, la quale del 149S gli fu fatta porre, a terra contra giustizia; ma però rintegrò e risalvò 1' onor suo con la grasìa di Dio. Ed aggiunge che
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