Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI ngiPrincipe e padrone del Senato f nelF anno di grama 1488. Giovanni scampò la vita, ed agl'insidiatori perdonò: ma così non fecero i figliuoli di lui né la moglie Ginevra Sforza. Costoro distrussero ad uno ad uno quasi tutti i Marescotti ed alcuni dei Malvezzi ; e ridussero il vecchio Galeazzo a piangere amaramente colla moglie canuta la perdita infausta de'figliuoli e de' nipoti; compento indegno a quel Canto ch'ebbe operato per inalzare al sommo della grandezza Annibale I.f Sante, e Giovanni II. Bentivoglio. Questo avveniva in sul i5oi, mentr'egli aveva 95 anni. E l'anno appresso, colmo d' età e d'affanni atroci, morì, non senza sospetto di veleno, e fu seppellito in san Domenico, lasciando in lagrime il minor figliuolo Ermete e pochi altri della discendenza, contro de' quali i Bentivoglio sfogarono per cinque anni ancora la loro rabbia implacabile. — Lasciò Galeazzo parecchie opere italiane in prosa ed in versi ; le ultime delle quali scrisse per lo più. fuor di patria a richiesta di signori, nei tempi delle sue missioni diplomatiche. Dettò lettere di argomento familiare, due delle quali, esistenti ancora, sono indirizzate ad Isotta Malatesti e ad una damigella di singolare valore. Ma l'opera maggiore di Galeazzo, e per importanza storica e per estensione di dettato, è il Commentario della liberazione di Annibale I. de'Bentivoglio dalla rócca di Varano, e della sua elevazione alla signoria di Bologna, e delle guerre che quindi nacquero. — Una copia di tale opera importantissima è nella Biblioteca dell' Università, e fu fatta sull' originale in pergamena per cura del Canonico Ghiselli, cultore diligeptissimo della storia bolognese, e compilatore della più grande Cronaca nostra. Il Fantuzzi ci narra che Lorenzo Legati cremonese tradusse in latino il Commentario del Marescotti, ed aggiunge che poi andò perduto e l'originale italiano e la versione latina. Però è da notarsi che se andò smarrita la traduzione conservasi un esemplare italiano di siffatto scritto presso l'egregio signor Dottore
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