Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
ANNALIVincenzo Pallotti notaio, che a lui pervenne dai Marescotti ; ed è forse quello che il Ghiselli annunziò trovarsi in proprietà del Conte Vincenzo Maro-scotti , che glie ne concedette la copia. Il perchè (s'egli è pur vero che l'elegante libro veduto dal Legati andasse perduto) non sarà stato il medesimo in discorso; ma una copia bella, come vien detto, per miniature, fregi e caratteri peregrini; la quale se aveva pregio d'ornamento, e se forse dall'autore venne fatta eseguire per farne dono a qualche amico od a qualche personaggio egregio, per titolo però di autenticità non poteva superare quell'esemplare che esiste di presente in Bologna, e dal quale probabilmente trassero notizie il Ghirardacci ed il Vi-zani, che hanno pur trattato nelle loro storie il periodo importantissimo della dominazione Benti-volesca. Anzi il Ghirardacci tenne a guida senza dubbio un cotal volume, perchè in varie copie manoscritte del terzo suo tomo, e nell'esemplare di sua mano, trovasi qua e colà scritto in margine che tali fatti dal i443 oltre '445> vennero tolti dall'originale di scrittura autografa di Galeazzo Marescotti. — Del quale Galeazzo metteremo fine alle notizie biografiche, avvisando che gli fu coniata una medaglia dallo Sperandio, la quale si trova nel Museo Mazzuchelliano, ed è una delle più belle cose che l'artefice mantovano operasse.
Ora veniamo a dir parola d'uno scrittore ben sin-1 golare. Questi fu Achille Marozzo maestro di scherma , il quale dettò un libro sull'Arte sua di ginnastica, chiamandosi in esso Maestro generale dell'armi e gladiatore bolognese. Egli fu scolaro dell'altro bolognese Guido Antonio De Lucca, e condiscepolo del Conte Guido Rangoni. Stampò l'opera sua del i536, nel quale tempo aveva un figliuolo molto giovine, ma già educato alla scherma con gran profitto: il qual figliuolo ebbe nome Sebastiano, e forse divenne successore del padre nell' esercizio di maestro. Il libro del Marozzo fu dato la prima volta in Modena pei tipi e nelle case di D. Antonio Bergola ;
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