Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIessere ritratto in espressione di vota. Sopra di essa tavola dipinse il Francia in mezzo dell' ornato un Cristo morto sostenuto da due Angeli ; e nel peduccio o basamento, diviso in tre parti, rappresentò avvenimenti della vita di Gesù Cristo e di san Francesco d'Assisi. Il Vasari asserisce che un tal lavoro fu eseguito del 1490; e allora tornerebbe vero ciò ch'egli stesso riporta, cioè che il valente artefice fosse nato a mezzo il secolo decimoquinto. L'autore vi scrisse sotto: Opus Franciae Aurificis, ed il millesimo pur anche, il quale però da indiscreta mano fu guasto con punta tagliente; e ciò dopo l'epoca del Vasari, che riferendo 1' anno preciso di tale opera del Raibolini, l'avea al certo veduto e letto co'pro-prii occhi nel tempo che stette in Bologna ad operare col pennello, ed a raccogliere notizie per le sue vite degli artefici migliori in belle arti del disegno. — E qui noteremo che il Francia, valente nella doppia arte dell'orefice e del pittore, segnava sno titolo di orefice nelle tavole dipinte, e quello di pittore nelle fatture di orefice: simile in ciò al fiorentino Orcagna, che nei lavori di marmo scolpiva Andreas pìctor, e segnava ne' suoi dipinti Andreas sculptor. — Intanto il Francia era chiamato da Giovanni II. Bentivoglio a fargli adorna d'una grande tavola da altare la sontuosa cappella sua gentilizia in san Giacomo Maggiore ; ed operava quel miracolo dell'arte che ancora vi si ammira, e che molto avanza la pittura condotta pel Felicini , la quale ora si conserva nella pubblica Pinacoteca Pontificia, presso l'Accademia di Belle Arti. Così più tardi lavorò un'insigne tavola, col Divo infante nel presepio, con diverse figure sacre, e coi ritratti di Girolamo da Casio poeta e di Antongaleazzo Bentivoglio cavaliere della croce rossa e committente di un tal dipinto, per l'aitar maggiore nella prefata chiesa di santa Maria della Misericordia: dipinto insigne eseguito in soli due mesi con accurata finitezza , e che si serba di presente nella detta Pinacoteca bolognese. Ma forse la più bell'opera grande
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