Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      ANNALIgià signoria Bentivogliesca, andassero perdute: ckè se gli storici riferiscono essere state così belle da sostenere degnamente il confronto di quelle d'Innocenzo suo condiscepolo, convien conchiudere che fossero belle daddovero. Poche pitture ad olio si conoscono di lui : e quella che stette lungamente nella chiesa or soppressa de'santi Gervasio e Protasio, e che vedesi di presente nella Pontificia Pinacoteca , è fra le tavole sue certamente degne di lode.
      Eccoci a Girolamo da Cotignola. Egli fu della famiglia Marchesi Zagnelli; e per la stima che portò al Fraucia capo-scuola , volle entrarne discepolo, poiché si fu deciso di darsi tutto alla pittura. Venne adunque da Cotignola a Bologna in sul i5oo circa, avendo un trent'anni, e quivi alla scuola di Francesco fu concorrente e compagno d'Innocenzo e del Bagnaca vallo ; e passò poi a Roma, com'essi fecero, a studiar le opere di Raffaello, perchè di lui correva fama straordinaria per tutta Europa, e da ogniJiarte traevano gli artisti al Vaticano, e disertavano e antiche scnole, informandosi poi sopra le opero del pittor principe, senza però seguirlo servilmente » ove se ne tragga talora Innocenzo da Imola, che specialmente, nelle Madonne fu troppo vago di Raffaello, e ripetè sovente il tipo di quella della Perla, se pure è opera del gran maestro da Urbino. — Ma per ritornare al nostro Girolamo, diremo che in Roma egli ritrasse molti uomini insigni, frai quali quel Gastone di Foix che morì in Ravenna nel troppo famoso sacco del i5ia, e Massimiliano Sforza. Ritornato poscia a Bologna, dipinse con Biagio Puppini dalle Lamme la chiesa di san Michele in Bosco, nella quale furono poi fatte tante modificazioni, che, tranne la sagrestia dove il Bagnaca-vallo esso Puppini ed il Treviso lavorarono, non è più tocco di pennello del tempo classico raffaele-sco. Molte opere condusse il Marchesi da Cotignola, per Bologna, per la patria sua e per altre città della Romagna, nelle quali opere, più che del Francia si mostra imitatore di Raffaello, e si distingue per


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 522

   

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