Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      ANNALIsue proprie fantasie, che le cose altrui: e nei soggetti mitologici, e negli scorci, e nel nudo, e nel chiaroscuro fu valente. Ma perchè tradiva le spesse volte, anziché imitare i grandi maestri, così non venne mai in tanto credito come il Raimondi celeberrimo.
      Guido Aspertini fu pure artista del secolo sestodecimo. Visse trentacinque anni soltanto, per coi non operò molte cose, e parecchie delle fatte perirono pel rimutarsi di vicende e di edilìzi. Fu più savio molto di Mastro Amico suo fratello, così nella vita che nello stile delle opere. E se quegli lo superò di fantasia nel comporre, questi prevalse nell'esecuzione diligente e nell'espressione più verace. Un dipinto dell'Adorazione de'Magi conservasi nella nostra Pinacoteca, e viene attribuito comunemente a Guido Aspertini, e splende di belle prerogative. Fu questi della scuola di Ercole Grandi da Ferrara , con cui dipinse sotto il portico dell' antica Chiesa di san Pietro, e per la cui direzione poteva salire in tanta fama, quanta è quella che pervenne a conseguire il ferrarese distintissimo.
      Veniamo a un insigne dipintor frescante, cioè a Francesco Primaticci. Di nobile stirpe, nato in Bologna nel 1490, venne educato nelle più elette discipline letterarie, sentendosi nato artista, entrò scolaro d'Innocenzo da Imola, poi, quando ritornò da Roma dopo il i5ao il Ramenghi, soprannomato Ba-gnacavallo, con lui si mise per alouni anni, quindi si reoò a Mantova per addestrarsi negli affreschi sotto la direzione di Giulio Romano, e con lui lavorò in affresco la stanza detta di Psiche, e plasticò ornamenti di fogliami e medaglie di figure meravigliosamente. Intanto Francesco I. Re di Francia, vedute le magnificenze del palazzo del Te, pregò il Duca Federigo a concedergli un dipintore italiano per « abbellire Fontainebleau, ed insegnare alla Francia una delle tante arti che sol conoscevano a quei giorni gli uomini d'Italia. Giulio Romano prescelse fra i compagni suoi il bolognese Primaticcio ,
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 522

   

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