Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI 3i7
sì perchè provetto in ogni guisa di dipinto, sì perchè nobile, urbano, bene adatto ad una Corte. Ne vinse la modestia, lo persuase a partire, e nel i537 (in compagnia del concittadino e condiscepolo Francesco Caocianemici ) lasciava Mantova e Giulio, e metteva piede fra poco nella reggia di quel Francesco, che andava altero di ricettare e premiare letterati , artisti e filosofi d'ogni guisa, e che accoglieva gli estremi aneliti di Lionardo da Vinci. — n Primaticcio in Parigi ebbe a competitore il valente Rosso del Rosso fiorentino ; e in concorrenza con lui facea meraviglie d'ogni guisa, e sbalordiva quel popolo superficiale che lodava senza conoscere appieno il molteplici meriti del dipintore bolognese. — E quando poi Carlo V. recavasi a Fontaine-bleau per conchiuder la pace con Francesco, il Primaticcio ed il Rosso adornavano squisitamente con pitture a fresco quel regale palazzo: e se il fiorentino prevaleva sull* altro per robustezza e facilità, il bolognese lo vinceva per grazia e bontà del dipingere. Così il Milizia lasciò scritto, così il toscano Vasari, così il francese Filibien. Carlo V. fu sorpreso per l'eccellenza di cosiffatti italiani, e li lodò: Francesco V. se ne compiaceva cordialmente, e da monarca generoso donavali di premio e d'encomio.— Giugneva in Parigi, chiamatovi dal Re Francesco, il valoroso ed impudente Benvenuto Cellini, e moveva guerra non pure a cesellatori, a scultori, ad artefici di bronzi, ma puranche ad artisti in dipintura : il perchè fece accaniti insulti al bolognese prudentissimo, che intanto dal Re sagace fu mandato a Roma per farvi incetta d' antichità le più rare, e trar le forme alle più belle statue che si -andavano diseppellendo in sul Tevere. Ubbidì il Primaticcio: poi ritornò frai grandi artisti italiani in sulla Senna, e colmò di stupore Parigi tutta colle squisite fusioni in bronzo che adornarono il giardino della regina a Fontainebleau. Rimasto solo alla direzione del grau palazzo, si giovò del Caocianemici, di Giambattista Ramenghi figlinolo del Annal. Boi. T. VII. 43
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