Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      ANNALIma volendola dare intera e piena quanto mai tt potesse, tanto ne indugiò la pubblicazione, che alcuni altri dotti in Istrategia, così francesi, che tedeschi ed italiani, stamparono frattanto alcuni loro scritti di militare architettura. Ma quando- apparve l'opera pienissima dell'artéfice e capitano bolognese, videsi oome le altre fossero tutte incompiute e mezze: e quando lo Sokiler, il Vauban, il Madrano, e vari altri, olandesi, francesi, spagnnoli, riprodussero con aggiunte le loro opere, ben parve come si fossero giovati dei lumi splendidissimi del bolognese architettore ; anzi come talvolta non avessero fatto altro che copiare impudentemente le invenzioni e le pratiche ai lui. E diciamo le pratiche, perchè in Parma, alla Mirandola, a Torchiara, ed in altri luoghi importantissimi, al tempo dei pericoli de'Farnesi, operò lavori mirabilissimi, degni d'eterna rammemoranza. Addestrò in seguito nella militare carriera Alessandro del Duca Ottavio Farnese; ed il condusse giovinetto nel Belgio per impetrare ed ottenere dall'augusto suo zio Filippo II. di Spagna, la cessione al Duca Ottavio suo padre, delle signorie di Piacenza e di Novara. E in questa circostanza tanto piacque il Marchi a Filippo Re, che lo dichiarò suo ingegnere e capitano. Ed ecco Valenciennes, Malines, Lira ed Anversa per lui fortificate mirabilmente. A Brusselles era il nostro Marchi nel i565: e quando ivi (18 Novembre) Alessandro Farnese sposava in moglie Donna Maria nipote ex fratre del Re Giovanni di Portogallo, Francesco de Marchi descrisse e stampò la pompa di quelle nozze veramente reali. Ritornò poi in Italia, fu a Parma, la cui Duchessa che venne dal fratello Filippo II. dichiarata Governatrioe dei Paesi Bassi, seco volle tra'suoi cortigiani il de Marohi, il quale, già vecchio, pare che colà morisse.prima del i585; giacché in quest'anno il figliuolo di lui pubblicava ia sua vece un carme per la restituzione della fortezza dì Piacenza fatta dal Re di Spagna al Duca Ottavio Farnese, il quale sarebbe stato fatto pubblico
     
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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 522

   

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