Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      non barbato; non col naso stiacciateli) ma aquilino; non di capelli ricciuti, ma di chioma prolissa. Ed ecco il chiarissimo Conte Marchetti , rinvenire in un palazzo de' signori Pepoli alla Palata il bassorilievo di Properzia, che figura il Conte Guido, tratto per certo dalla medaglia del lodato mantovano, perchè nel tempo che fu allogata quella prima prova a Properzia, esso Guido era morto ; ma ella forse lo avea scolpito nella memoria, oltre averlo ancora in medaglia, perchè sembra che i signori Pepoli fossero protettori di lei. Ond'eoco il perohè Oiorgio Vasari disse che Properzia condusse quella sua effigie di naturale, oioè non dal vivo nè in tutto rilievo, ma con tale simiglianza a lui, ohe pareva Guido redivivo.—A questo lavoro venne dietro l'altro della donna di Putifarre, ed altri ancora che condusse di marmo sopra modelli del Tribolo toscano, negli anni i5a5 e a6: e fra tali suoi lavori non segnati di nome, vi ha forse (così pare allo stile) il bassorilievo che rappresenta la Regina Saba alla corte di Salomone, opera che nella prima sala della Fabbrica di san Petronio si conserva, e che il Cicognari ed il Saffi ebbero cura di descrìvere. Ed altre cose senza dubbio lavorò, come appare manifesto pei registri che si conservano dai signori Fabbricieri ; le quali mostrano non essere in tutto vera l'espressione del Vasari, che altro non volesse fare Properzia nel tempio in discorso, per invidia di quel bizzarro ingegno di Mastro Amico Aspertini, cbe, a detto dello stesso Vasari, disse male agli operai delle cose scolpite da lei, e fece tanto il maligno che pa-garonla a vilissimo prezzo. Il fatto smentisce il racconto. Ella scolpì due Angioli di grandissimo rilievo e di belle proporzioni già posti nella medesima Fabbrica ; i quali si tien per certo che siano quelli che veggonsi di presente ai lati d'un'Assunta del Tribolo nell' undecima Cappella della Basilica, poco prima della Sagrestia. E per vero essi Angeli, che hanno un'espressione mirabilissima di melanconia e di dolore, osservati bene di presso dal defunto


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 522

   

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