Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

Pagina (411/524)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      BOLOGNESI 411
      la più vicina, dove i due prezzolati giù per le arche a confusione li riversavano. E questo avvenne a'più ricchi della città : i mediocri ed i poveri la passavano assai peggio. Chiusi ad abitazione in case anguste, ed umide, e malsane, cadevan del morbo a migliaia; e perchè non erano nè serviti, nè curati, ei ai morivan quasi tutti. Alcuni, e di giorno e di notte, spiravano per le vie, dove trascina vansi in cerca di soccorso, di pietà, di aria libera, se non salubre: altri, abbandonati morti, facevano aperta 1' esistenza loro ai vicini, col fetore incomportabile che tramandavano. Allora non pietà, ma paura di maggior guasto universale, decideva i vioini a far trascinare fuor delle case ì deformi cadaveri, lasciandoli in sulle soglie, finché ? becchini tragittando qua e là con molte bare, su ve li cacciavano senza norma, senza decoro, senza riguardo di sesso, d'età, di condizione. Un prete In istola camminava per una strada, recitando le preghiere dei morti e precedendo un cataletto : lungo la via altre ed altre bare vi si aggiugnevano in triste seguito funerario; e dove prima era venuto con un morto finiva con otto, con dieci, cui pregar requie, asperger d'acqua benedetta, e calare a un tempo nella fòssa. La terra consacrata più non bastò alle sepolture; si aggiunse spazio ai cimiteri ; vi sì gittarono t cadaveri a strato a strato frettolosamente, e di poca terra si copersero.— La campagna non andò scevra dal flagello: castelli e ville , nella lor proporzione , furono immagine della città. I mal capitati agricoltori sparsi di casa per li paesi, senza aiuto di medico, senza cura di servi, morivano pei viali, pe'campi, o nei loro tugurii, non come uomini ma come bruti. E fatti negligenti, e quasi avendo in dispetto le cose tutte del mondo, non più chiedevano alla terra le consuete produzioni, il frutto delle loro fatiche, ma solo eran presti nel consumarlo, come se l'oggi più non avesse il suo domani. Gli armenti, cacciati dalle stalle,erravano pei campì deserti, in mezzo a biade non mietute, e ritornavano la notte all'usato:
     


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 522

   

Pagina (411/524)