Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIerano quasi appieno abitate da artefici di siffatte professioni, che cioè fabbricavano Panni, Rascie alte, nere, colorate, moscate; e Bagliette, e Frise, e Rovesci, e Stametti, e Rasciette, e Perpigiani, nonché Stamigne, Ferrandine, Lustrini, ed altre stoffe, onde restava d'ogni cosa ben provvista la città di Bologna , che in molte parti di fuori ne mandava pur anche.
„ L' Arte de' Merciai ancor essa occupava molte migliaia di povere persoqe, sì grandi che piccole, e d'ogni sesso in vari lavori stimati , di bavella , e fra questi, sono le calzette delle quali si provvedono moltissime città,essendo stata questa una delle doti e prerogative di Bologna, di fare squisiti e bellissimi lavori di bavella più che non si operava in qualunque altro luogo. £ per conservare questa dote, e per beneficio di tanta povertà che di tale professione si alimentava, precorrendo ai bisogni pubblici, la Santa Memoria di Gregorio XIII., con suo speciale Breve del ao Settembre 1579, Pr°ibì di mandar fuori della città e del contado, folicelli forati, bucati, marciti, e ricotti; bucce, stiacciatelle ed altri rimasugli da caldiera, e quanto serve a far bavella; ed anche le bavelle medesime, se prima non fossero state filate, fatte bianche, o tinte, o lavorate, Ma oggidì le dette robe non lavorate per far bavella sono estratte di Bologna contro le Bolle dei Papi, e mandate in paesi di eretici; e così la città resta priva di dette robe non lavorate, le quali lavorandosi e riducendosi in bavelle filate, davan lavoro a non poche braccia. Invece ne conviene comprar bavelle forestiere filate nella Romagna, nel Modenese, e in altri luoghi di fuori , che prima non occorreva. Anzi, vietando l'introduzione nella città delle bavelle forestiere e filate altrove , qui resterebbe l'industria , qui il guadagno, qui il danaro per acquistar di fuori le sole cose che in Bologna non si hanno, e che dal contado non si procacciano. Allora sarebbe un equilibrio fra 1' importazione e l'esportazione ; ma ora non v' ha che la prima , e
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