Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESI
      4giNon potremmo dire con sicurezza se le preghiere suddette de'negoziatori fossero accolte con benignità e fatte contente; ma ne sembra che no, perobè quei Vecchi che ancora son vivi, e che lavoravano in tali industrie sovrannarrate prima della francese invasione, cioè prima del 1796, deplorano la condizione in cui erano cadute le arti manifatturiere in Bologna, sino dai giorni di Rezzonico, di Ganganelli, di Braschi, sovrani Pontefici, se non forse di Benedetto decimoquarto, l'immortai Lambertini. Certo è che d'alcune industrie accennate nella supplica surriferita, e di alcune manifatture che nello scorciò del secolo decimosesto davano pane a mille e mille operai, appena sapevano il nome i nostri proavi, e noi l'ignoriamo pienamente: il perchè si porge più facile il conchiudere che il Memoriale rassegnato al magnifico Reggimento di Bologna, non venisse accolto con favore se non forse in parte, o per nulla. L' arte però della seta , e quella specialmente dell' incresparla si è sostenuta più a lungo , e non è morta pur anche di presente, dopo tante e tante -Vicissitudini cui la città nostra si è veduta soggiacere, ond'ha mutato condizione ed aspetto. Era una tale industria in alcun credito anche al principio di questo secolo decimonono; e fu soltanto ne'tempi non lontani di Leone duodecimo, che gli operai in-crespatori, dettata una supplica, mandarono a Roma appiè del soglio pontificio un lor collega di spiriti pronti, il quale non potè far risorgere ciò che era cadavere, cioè 1' arte morta ; ma ottenne però che sulle tasse agli imprenditori delle pubbliche tombole, venisse assegnata una quota proporzionale, da dividersi fra quei venticinque o trenta lavoratori miserabili che allora vivevano,e la quale seguita ancora ad essere dispensata finché ne resti qualcheduno; impedendo per tal modo che coloro, i quali un giorno contribuivano alla ricchezza della città, avessero di presente a mancar di vita, per isquallore di miseria.
      In quest'anno nel mese di Settembre cominciò a regnare un'infermità universale nelle bestie bovine


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Settimo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1844 pagine 522

   

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