Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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fine gli Stati generali in Upsala (i654), tenne discorso ai rappresentanti dei medesimi, aperse loro la propria risoluzione, depose le insegne del poter supremo, e trasmise solennemente e irrevocabilmente la corona propria al Principe Carlo Gustavo, Duca de* due Ponti, e cugino di lei, il quale meritava per le sue doti dell' intelletto e del cuore la sovranità della Svezia, che già l'amava di vera e calda affezione. Così rinunziando Cristina al paterno trono, manteneva la sovranità del reame nel* l'augusta sua casa, mentre legandosi ad uno sposo, passava in altra famiglia la potenza del regno.
Rinunziando allo scettro, non rinunciava però a tutte le ricchezze possedute. Riservò a sè molti beni allodiali ; le rendite di alcuni distretti della Svezia e della Gei^nania; l'indipendenza intera di sua persona, e l'autorità assoluta sopTa ciascuno che componeva la sua famiglia e la sua corte.
Partiva poi subitamente dalla Svezia, dicendo che i destini le additerebbero la via. Fece coniare una medaglia, la cui leggenda asseriva che le Belle Arti ed il Parnaso valevano più del soglio.— Entrò dap-
frima in Danimarca, e venuta poi nella Germania,
attraversò con molta pompa, e, messo piede nella Fiandra, abiurò a Brusselle il Luteranismo; indi ad Inspruch professò pubblicamente la religione cattolica. Venne poscia in Italia coli' intendimento di fermarsi nella città meravigliosa del Tevere, nell'augusta capitale di tutta Cristianità.—Se la Svezia fu attonita per l'eroica risoluzione dell'inclita Regina ; se molti e molti meravigliarono per un tanto avvenimento, la fama che dappertutto ne volò sonante e laudatrice, pervenne ancora clamorosa alla nostra Bologna, dove speciale notizia se ne diffuse, volgendo l'anno i655. E in fatti passavano nunzi e corrieri, che a Roma drizzando difilati, lasciavano voce fra di noi, come innanzi che finisse l'anno sarebbe in Bologna quell'Eroina onde la Svezia andò famosa ; la quale movendo dalle Fiandre per visitare la Reggia de'Pontefici, desiderava stanza per qualche giorno nella città del piccol Reno.
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