Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
4gifermarvi stanza : concedette annuale pensione al Vivi ani, solo perchè aveva fama d' uomo dotto ; ed un altra a Carlo Dati che fu pulito scrittore ed Accademico di quella Crusca, che allor rimpastava e non abburattava soltanto.
Ma troppo mi sono dilungato nell' episodio di Cristina e nella digressione intorno al grande Luigi : vengo all' indioe del presente Volume, il quale non sente più. dell' indole e del colore degli ultimi antecedenti, perchè la storia nostra non è più d'ora innanzi una storia politica municipale, ma una conseguenza della condizione generale dell'intera Penisola, in cui tacendo le repubbliche e le armi, parlano o gracchiano i poeti, e favellano col pennello i pittori, colle statue gli scultori, colle moli varie gli architetti, colle armonie dell'anima e colle più care melodie i musici ispirati dal cielo. Di questi perciò , più che di politici avvenimenti ho ragionato di special modo nel volume che qui chiudo, e ragionerò nel futuro (che sarà 1' ultimo) de'presenti Annali bolognesi ; imperciocché dove gli antichi progenitori nostri si piacevano esser gridati di ricchezza e di potenza più che civile, i meno antichi (piegando ai tempi ed alle condizioni) stimarono più bello ed utile potersi fare di sapienza e di prodigi d' arte famosi.
FINE DEL VOLUME SETTIMO.
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