Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIjocf
« so ne mostrò pronta la congiuntura nel giorno di san Matteo Apostolo 24 Febbraro dell' anno antecedente i654« La mattina di fatto d'esso giorno il Padre Inquisitore si portò a celebrare la santa Messa alla Chiesa delle Reverende Madri di detto Santo, nel qual tempo Valentino andò nelle carceri del Santo Officio accompagnato dalli suddetti complici nominati in processo, e vennero all'atto dell'estrazione di detto Emanuele,con il quale venuti per il Mona- / stero alla Porta della Sagristia di san Domenico, ritrovarono ivi Aloisio, Girolamo, Innocenzo Piazza e Vitale Ambrosio che gli attendevano, e se ne uscirono fuori, conducendo anche seco il detto Valentino, così consigliato da Aloisio, che gli suppose, che se fosse rimasto nel Monastero gli avrebbero fatto forni» re i giorni in una carcere per motivo di detta estrazione. Onde si lasciò condurre via, portandosi unitamente tutti alla casa dei due complici nominati in processo, di dove poi di H a poco tempo pigliarono la strada di Venezia insieme con detti complici t rimanendo solo in Bologna Girolamo fratello di Aloisio , per osservare gli andamenti del sant' Officio. Arrivati in Venezia solo smontò di Barca Aloisio, Emanuele, e Vitale Ambrosio, rimanendo gli altri ad aspettare il detto Aloisio, il quale accompagnato e consegnato che ebbe Emanuele all'Ebreo con cui aveva trattato per mezzo di detto Vitale, ritornò ad imbarcarsi, ed ivi Vitale Ambrosio donò sei doppie a Valentino, quattro al Piazza, due a uno de'suddetti complici, e poi ringraziaudoli se ne partì. Questi ripigliarono la strada di Bologna; e nel mentre che si proseguiva il viaggio, Aloisio mostrò pubblicamente in Barca un sacchetto alto un palmo pieno di doble, dicendo a Valentino: quà sono le tue trecento doppie. Smontati poi ad un certo passo entrarono in nna Osteria, ove Aloisio chiamò in disparte gli altri due complici nominati ia processo, dicendo loro aver considerato, che se Valentino fosse sopravvissuto; di vantaggio, sarebbe stato la ruina di tutti, poiohè infallibilmente avrebbe palesato il fatto con pericolo»
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