Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIevidente del loro totale esterminio, e die era neoe§«* sario ammazzarlo e privarlo di vita per assicurarsi della loro libertà : ordinando perciò a1 detti com* plici, che lo dovessero spegnere, ma perchè questi ricusarono d'essere barbari esecutori di tanta cru« deità, Aloisio ve li violentò e con minacce ancora espressamente oomandò loro che lo dovessero ammazzare, dandogli ordine che fìngendo d'andare a Mantova lo dovessero condurre in un tal luogo, che divide il mantovano dal ferrarese, dove giunti uno di loro li dovesse sparare un'archibugiata, e poi tagliarli la gola, consegnando a tal effetto un coltello alla genovese, che a lui aveva donato poco prima il detto Vitale Ambrosio. £ poi chiamò il suddetto Valentino e dissegli: ho considerato esser bene per tutti che voi non dobbiate ritornare a Bologna « ma che andiate a Mantova, dove sarete accompagnato da questi due nostri amici, che là vi presenteranno ad un personaggio, al quale questa lettera è diretta in una raccomandazione* Al povero Valen* tino parca che si presagisse quanto era veramente per accadergli, e però non acconsentì di buon ani* mo di portarsi colà} ma Aloisio lo seppe di tal modo persuadere , che finalmente si lasciò indurre alla partenza con li suddetti due complici nominati in processo, uno de'quali giunto nel luogo destinate sparò un' archibugiata nella schiena a Valentino, che cadde da cavallo semivivo, e poiché fu caduto disse al suo complice: guarda se è morto, e quello avendovi fatta riflessione, e conosciuto che non fiatava, rispose: è morto è morto sicuro, e con un calcio lo traboccò in una gran fossa d'acqua, che ivi si trovava. Ciò fatto ritornarono gli assassini e sicari! da Aloisio, il quale addimandato loro s'era morto Valentino, ed intendendo di sì gli interrogò se gli avessero tagliata la gola, conforme gli aveva imposto: e rispostogli di no ne fece grandissimo risentimento , oltraggiando e villaneggiando con parole lì complici suddetti. Li quali poi lasoiato Aloisio, e ritornati a Bologna, furono a ritrovare Girolamo,
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