Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIL' anno intanto era andato sterile di grani; laonde mancando pane ai forni, segni sommossa popolare (i6 Agosto): il perchè tutta la notte pattugliarono per la città i nobili, che si offersero di sedare ogni tumulto: e fu anche dalia campagna richiamata alcuna parte delle milizie. Alla fine , fatto cuocer pane e provveduto all' occorrenza del popolo, si mitigò il fermento della plebaglia, e la città fu quieta in brev'ora.
La mattina dell' 11 di Novembre, secondo l'istituto pubblico , intervenendo i Governanti e tutti i loro ufficiali alla Chiesa di san Martino Maggiore dov'era festa solenne, volle andarvi ancora il Legato Bonaccorsi per assistere alla messa dell'Eminentissimo Arcivescovo: e fu in questa circostanza che ognuno si accorse dell'infelice salute del Legato, il quale era deforme nell' aspetto per acerba enfiagione, ed impedito di respirazione, e palpitante del cuore, e ridotto a tale , che purtroppo la morte di lui non presentivasi lontana. Ritornato al palazzo, e volendo salire le scale, non gli fu dato modo; laonde si vide costretto a farsi portare in seggetta a stanghe ; e così, passo passo, accompagnato da tutti i Magistrati della città, ritornò alle sue stanze, tanto sfinito di forze, ed impedito di spirito, che non potè nè parlare nè dare udienza se non dopo molte ore. - Intanto arrivò l'Abbate Luigi Bonaccorsi, per assistere all'infermità del Cardinale suo fratello, procurando ogni rimedio per sollevarlo. Ma il Fabri , e più specialmente il Malpighi ripeterono che il malore di lui derivava da qualche polipo al cuore, d'onde un'idrope che doveva consumarlo. E così fu. 11 corpo andò tumefatto; le gambe gonfie oltre misura; sicché 1'Eminentissimo si vide stretto a porsi in cura, e giacque in letto 1'un dì più che l'altro abbattuto. — Così venne a trarsi dai pubblici negozi; e così le Assuntene e l'Illustrissimo Reggimento dovettero trattare con Monsignor Vicelegato , in fatto di cose governative.
Continuò l'Eminentissimo Bonaccorsi nella sua
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