Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESIlai
deformi, lebbrosi, impiagati, nocivi; quella ciurma d' insistenti, morbisciati, simulatori d' infermità ; quella sentina di malviventi, infingardi, briachi, dissoluti, che disgradano le nazioni civili, e le età moderne: sicché il cittadino non fosse nè infestato, nè nauseato, nè ingannato dalla loro petulanza, dal loro aspetto, dalle loro arti maliziose. — Della quale malattia della povertà, e de'rimedi pubblioi che si vorrebbero e dovrebbero apportarvi, ha ragionato profondamente, e ragionerà di bel nuovo nella sua Scienza Medica l'egregio e saggio signor Conte Giovanni Massei. Quest'Esimio,opera e parla col cuore e col senno, ed ò frai pochi d'oggidì che scrivano ciò che sentono e ciò che pensano, mentre molti per contrario pensano a ciò che scrivono e a ciò ohe vogliono far credere di sentire.
Intanto i sospetti di contagio crescevano. Il morbo pestilente imperversava nella Stiria e in altri luoghi della Germania più verso l'Italia; sicché i bolognesi temettero per l'intera Penisola. Il perchè sospesero la Fiera annuale de' bestiami , ed ogni altra pubblica festa per san Bartoloinmeo; tenendo chiuse alcune porte della città; esponendo la Madonna del Monte alla pubblica adorazione, e correndovi in processione non tanto il popolo quanto i Reggitori della città e dell' intera Provincia.
ANNO DI CRISTO 1685.
Questo fu anno di timori e di paure per l'assedio di Vienna; poi di sicurezza e di feste per la liberazione della medesima città. Perciò qui diremo parole di un fatto d' importanza europea, e delle gioie che in Bologna se ne fecero, riferendo un brano storico siccome lo espone un estratto degli antichi libri del Reggimento.
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