Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
<68 ANNALIScesi di carrozza, il Canonico Decano diede loro l'acqua santa, facendo lo stesso agli altri del cor-teggio. Presa la perdonanza, e inteso cbe il signor Maresciallo già dava udienza, il prefato Conte Gualandi fu a chiederla pe'signori Ambasciatori. Andò, a tal fine-, accompagnato da un mazziere con mazza e ferraiuolo rosso, datogli seco dai predetti signori ; e fatta la dovuta inchiesta al Maestro di Camera di Sua Eccellenza, fu ricevuto dal signor Maresciallo nell'anticamera, ed introdotto in camera, dove espose l'ambasciata, che da Sua Eccellenza fu accolta con nobile cortesia.
Avuta certa i signori, dal Conte Gualandi, l'accettazione dell'udienza, vestirono i rubboni, e preceduti dal corteggio, rimontarono in carrozza alla porta maggiore della chiesa; e seco furono gli altri coll'ordine soprindicato. Smontarono alla porta laterale di Casa Caprara, nel vicolo di dietro la Chiesa del Santissimo Salvatore, per non entrare per la maggior porta, impedendo il passo a quei moltissimi signori, che per questa avevano ingresso, e che recavansi continuamente ad ossequiare l'Eccellenza del signor Maresciallo. — Alla detta porta laterale, ed allo smontare de'signori Ambasciatori , si trovò buon numero di cappe nere , e primo di tutti il Conte Nicolò, figliuolo del Se-' nator Caprara e nipote del Maresciallo onorando. Questi abitava al pianterreno, in un appartamento alla destra dell' ingresso laterale: e non appena udì fermarsi le carrozze de' signori Ambasciatori, uscì alcuni passi nella loggia (preceduto da gran corteggio di cavalieri e gentiluomini) e ricevette cortesemente i quattro signori Deputati dal Gonfaloniere, porgendo la mano ora all'uno ed ora all'altro. Furono introdotti nella camera dell' udienza , dove tutti quattro si assisero in fila, di faccia al Maresciallo, ed in sedie nobili tutte eguali, stando in piedi da lato il Conte Gualandi, eh' era entrato con loro nella camera, come rappresentante il Segretario Maggiore del Reggimento.
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