Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLÒGNESI
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poi l'altro del 1676 per Monsignor Bevilacqua Nunzio in Francia, e da ultimo quello per Monsignor Santacroce che già fu qui Vicelegato. — Considerati tali esempi, l'Illustrissimo signor Gonfaloniere risolvette nel caso presente esser meglio seguitare la cerimonia usata nel maggior numero de'casi: laonde comandò Sua Signoria al Prosegretario Francesco Mastri, cbe per la visita all'Eccellenza Reverendissima di un tanto Nunzio prendesse concerto col signor Conte Pirro Fava, che per desiderio dell'Eminentissimo Arcivescovo teneva ufficio di Maestro di Camera presso l'ospite forestiere, che aveva stanza temporanea nell' Episcopio. Ubbidì il Prosegretario , e la mattina del 9 di Maggio, innanzi che Sua Eccellenza Reverendissima ascoltasse la Santa Messa, fu ricevuto da Monsignore Acquaviva nella seconda Anticamera, e fatto sedere di contro a sè in una sedia coperta di velluto verde, senza distinzione dalla propria; stando Monsignore colle spalle volte alla porta d'ingresso in tale anticamera, e il Prosegretario colla faccia alla porta medesima. Esso Mastri (da cui deriviamo queste minute notizie) espose il complimento, rappresentando a Monsignore il godimento del signor Gonfaloniere e di tutto il Senato pel suo felice arrivo in questa città, ed augurandogli il proseguimento e il compimento del viaggio altrettanto prosperi. Aggiunse il desiderio pubblico di mostrare a Sua Eccellenza Reverendissima quegli atti di maggiore stima e di più profondo ossequio,che non si potevano palesare pel suo breve trattenersi in Bologna, e la dispiacenza di non poterlo servire conforme al suo merito, ed alla sua dignità. — Rispose Monsignore con parole cortesis-BÌme , ringraziando il Gonfaloniere ed il Senato di tali dimostrazioni e distinzioni gradite sommamente; offerendosi in ogni luogo, e tempo e congiuntura di mostrare ad essi ed a tutta la città la grande stima in che li teneva. I complimenti furon fatti e ricevuti stando amendue a testa scoperta: indi Monsignore levossi in piedi; e qoaì il Segretario Mastri,
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