Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      ANNALICavaliere. U quale carico d'anni e di meriti, volgendo il 1666, il giorno aa del Dicembre rendeva l'anima a Dio nella città nostra, e volava al cielo con tutto il corredo delle sue caste virtù.— Nel Tempio del Santissimo Salvatore ebbe sepoltura parziale presso il fratello benamato, il quale da diciotto anni dormiva in un' arca, sotto il oentro della Chiesa, il sonno de'giusti. Il Guercino ebbe a primo maestro e compagno d'arte Benedetto Gennari il vecchio, stupendo coloritore; lasoiò poi eredi gli altri Gennari, cognati e nipoti suoi -per parte di sorella. Giambattista fu di questa stirpe, ed era pittore e poeta ; Bartolommeo valse pure in pittura , ma poco operò ; Ercole suo fratello, fu il cognato del Guercino , e seppe assai nel dipingerei; Benedetto il giovine, figlio di Ercole, lavorò molto , ma timidamente ; in fine Cesare lavorò assai, e con iscienza , e con fortuna ; e fu il più dotto della pittorica famiglia dei Gennari da Cento: tanto dotto, e nato artista, che molte sue tele si stimano e vendono come fatture dello zio. Gloria ad un tanto imitatore !
      Ma passiamo agli altri grandi Carracceschi, dopo i quattro grandissimi.— Ecco il Mastelletta, Andrea Donducci, nato lo stesso anno di Guido, e meno libero d' ogni altro bolognese dalle pastoie del Calvart. Tanto era preso alla sollecitudine di lui, che passato alla scuola di Lodovico, non voleva studiare il nudo , nò rettificare le idee ; per cui anteponeva la facilità del manierismo a qualunque pregio dell'arte. Di che si avvide, ma troppo tardi 1 quando ebbe a trattare argomenti dove la scienza del nudo tornava indispensabile; come, a cagion di esempio, nella tela grande della risurrezione in san Salvatore de' Canonici Renani , e nelle vaste scene entro la Cappella di san Domenico. Laonde , non sapendo condurre perfetti contorni nelle figure sue, ponevale in massa d'ombrà per quanto gli veniva dato, e lumeggiava il chiaro con certo gusto ed artifizio che allora piacque»


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1846 pagine 848

   

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