Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi

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      BOLOGNESI
      3?Snobiltà di Guido e del Domenichino, avrebbe meritato per una tela siffatta di porsi a fianco di questi due sommi frai secentisti bolognesi.— Dopo un tal lavoro , che sarà sempre il non plus ultra frai suoi moltissimi, condusse ad olio ed a fresco altre eccellenti cose ; come a dire lo sposalizio di santa Caterina per le Monache di sant'Agnese; il san Giuseppe ne'Mendicanti ; la morte di san Carlo e il Monaco dissotterrato (a san Michele in Bosco) bellissime cose ad olio e.a fresco; il gigantesco presepio in san Salvatore ; e cento e cento altre opere in tela, in tavola, in rame, in muro; ad olio, a fresco, a tempera; fra le quali moltissime tavole per altare, varie lunette (le più vaghe!) sotto il portico di san Francesco; e non poche dipinture d'ogni guisa, a Modena, a Parma, a Mantova , a Reggio di Lombardia. Lavorò indefesso il Tiarini, che divise la vita fra l'amor dell'arte e quello della famiglia. Visse onorato, pio, caritativo , modesto , studioso , urbanissimo : operò sino ai novantanni, e fini poi cieco, del 1668 nel Febbraio. Lasciò gli utensili dell' arte sua al Sira-ni, allievo di Guido e amico di lui. Stimava gli artisti tutti , e mai di nessuno non ebbe invidia. Commendava frai moderni i Carracci; per la prontezza il Fontana; pei ritratti madonna Lavinia. Parlando poi del buo Guido, ei lo chiamava il più nobile pittore d' ogni secolo.
      Veniamo a Giacomo Cavedoni. Quest'insigne ve-nezianesco, nacque lo stesso anno che il Tiarini, ed era di Sassuolo nel Ducato di Modena. 11 Comune suo lo mandò a scuola nell' Accademia dei Carracci, dove Annibale gli pose affetto, e lo istruì con diligenza. Il Passarotti pure lo assisteva. Ma quando Annibale fu a Roma, il Cavedone prese a studiare da sè , sulle opere del Tibaldi in san Giacomo e di Lodovico in san Michele in Bosco. E venendogli fatto di andare a Venezia (poiché sentiva straordinariamente la magia del colore) studiò Tiziano , ifTinforetto e Paolo Veronese ; e tanto ne


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Annali della città di Bologna dalla sua origine al 1796
Tomo Ottavo
di Salvatore Muzzi
Tipi di S. Tommaso d'Aquino
1846 pagine 848

   

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