Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
BOLOGNESI
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agire, non potendo più sconvolgere gì' imperi e metter sossopra le monarchie, gettati gli occhi sulla piccolissima ed antica Repubblica di San Marino, gli parve adatta, in mancanza di argomenti migliòri , a diventare il soggetto de* suoi politici intrighi. Qnesto minimo Stato, formatosi fin dal tempo delle barbariche invasioni, sen viveva tranquillo e indipendente, reggendosi colle proprie leggi all' ombra della paterna protezione dei romani Pontefici, e dall' alto della sua rupe mirava , in sicuro riposo ed in calma perfetta, le procelle cbe a' piedi suoi desolavano l'Italia. Ma risoluto l'Al-beroni di dominare sovra di esso, fé' credere a Roma cbe il popolo di quel paese implorasse il soccorso della Santa Sede contro una tirànnica e prepotente oligarchia ; ed ebbe 1' arte d'indurre alcuni di que* semplici abitatori a secondar le sue mire ed a recarsi a Roma, quali deputati della Repubblica, per supplicare il Sommo Pontefice, affinchè degnasse di riunire il loro Stato agli Stati della Chiesa. Ottenuto di leggieri 1' assentimento del Pontefice ingannato, si trasferì l'Alberoni con numeroso corteggio a San Marino, e proceder volle alla distruzione di quell' antico Governo. Ma non ebbero sì tosto i Sammarinesi scorto il motivo u-nico e vero delle negoziazioni eqnivocbe e dell'arrivo del Cardinale, che, levati a romore , lo costrinsero co' snoi a fuga precipitosa : ed il Pontefice , dai sinceri Deputati meglio informato delle insidie e della verità, annullò gli atti dell' Albe-roni, e confermò novellamente tutti quanti i privilegi di quella innocente ed antichissima Repubblica.
ANNO DI CRISTO 1736*
A Roma , nella Chiesa di Santa Maria in Valli-cella , essendosi colà stabiliti ad abitazione i bolognesi Gardenghi, presero sepolcro per sè e pei
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