Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
548 ANNALIi tiranni dèi!k Francia, il governo cbe conoedeagli Òspitalftà ; nè cessò da tale circospezione anche qnaindo , Accaduta la morte di Luigi XVII, egli assunse la qualità di re ; e furono sì delicati i riguardi di lui pel Senato veneto , che porre non7 volle la data di Verona al manifesto da lui di-tettò ai Francesi al momento della sua esaltazione. Il'Senato all' incontro astretto vedeasi a regolarsi con molto accorgimento, per non provocar contro sè que' tanto irritabili repubblicani : un atto dì-imprudenza anche il più lieve richiamato avrebbe la lor vendetta sopra Venezia , posto in pericolo il suo traffico , e compromessa la sua neutralità. L' essenziale della condotta de' Veneziani verso Luigi XVIII, tanto prima che dopo il suo inalzamene , fu di riconoscere soltanto in particolare la dignità di lui , e di non rendergli pubblica* mente gli onori che sogliono tributarsi ai sovrani. Ed in vero mostrar non poteasi maggior prudenza , per conciliare ad un tempo i riguardi dovuti alla sventura e gì' interessi dello stato ; ma questa nobile condiscendenza venne in appresso acremente rimproverata a Venezia , e fu presa a pretesto per distruggerla.
L'Europa sdegnata diè di piglio alle armi. Il re di' Sardegna , più volte incitato dai repubblicani a collegarsi con loro per trattato d'alleanza, o di dar loro almeno il passaggio per invadere il Mila* nese , ricusò sempre tali proposizioni. Coraggiosa e nobile ad un tempo era siffatta risoluzione, poiché gli venivan fatte dai repubblicani le offerte più seducenti, colla promessa di dargli possessione del Milanese, ov'egli avesse unito le proprie alle loro armi.
Non ignorava il Re che inevitabile era la guer^ ra , e perciò mandava sempre soldati, armi e munizioni in Savoia e nella Contea di Nizza, province più di tutte esposte al furore del nemico. Sperava egli non tanto di difenderle , ma di portare altresì le proprie armi vittoriose nel cuore della
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