Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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ANNALIsi parveeome i popoli della Penìsola fossero e siano
in generale sì male impressi dello spirito nazionale che dovrebbe informarli, ch'eglino, in gran parte, antepongono il servire lo straniero anziché la patria, purché lo straniero sappia illuderli oon vuoti nomi e false larve di promessa libertà , schiacciandoli invece sotto un giogo di ferro, ma che ben meritarono, perchè sì mostrarono indegni > per lor viltà, d' ogn' altra miglior condizione che di quella di schiavi.
Questa bile politica io verso dal cuore traboccante, perchè veggo ognora come ì malvagi e gl'inesperti si dessero e diano gran cura di chiamare sul suolo d' Italia torrenti e torrenti di stranieri , per farla ognora più serva , e per tardarle un dì più che 1' altro quel supremo giorno, In coi dì straniero non si avrà in Italia che la memoria e la tradizione : in cui lo Stato sarà uno , una la Nazione , che tutta parli il dolce idioma che Dante compose ed ampliò; senza più udire i duri accenti di barbarica favella, dal Varo all'Isonzo, dalle cime dell'Alpi al Capo estremo di Sicilia ; senza più conoscere che un peso, una misura , una moneta, un interesse, un commercio, un mezzo un fine solo in ogni azione , in ogni pensiero ; senza pià vedere che nn vessillo sventolare sulle mill»! e mille torri che abbelliscono la Penisola, il vessillo ti dolore ; senza che più batta nei petti di ventitré milioni d'individui altro che un cuore: il cuore de'veri italiani.
Ma per tornare alle estreme parole storiohe dell'anno ultimo da me narrato ; dirò ohe non diverse a quelle imposte alla Chiesa , erano le condizioni obbligate ai Duchi di Parma e di Modena: Rispetto al Milanese non occorrevano espresse convenzioni per manomettere i capolavori delle belle arti, poiché riteneasi qual paese eli conquista. — Sventura * 1 ' ' prossimo all'Austro ed al
1' altro ; sicché di suo non avendo ornai più chesempre o dell'uno o del-
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