Annali della città di Bologna di Salvatore Muzzi
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secolo, della cai opera molti si giovavano in patria e fuori. Del suo stile grande o barocco basta a dar fede la nostra faociata del tempio metropolitano. Fu Accademico dementino, e morì del 1764. Ebbe un figliuolo di nome Antonio , cbe pure cresceva architetto, ma che morì giovanissimo del 174^. lasciando del suo le facciate alle fabbriche de' Monti di Pietà, e i disegni de* oandellieri di bronzo dorato, che adornano l'altare della Cappella Aldrovandi in San Petronio.
Giambatista e Giuseppe Antonio Torri, padre e figlio, erano architetti agli stipendi del Senato. Morì il primo forse nel 1697 : il secondo prosegui la vita sino al 1713, e mancò in età di 58 anni. L' uno e 1' altro architettarono il Collegio Ungarico , or Venturoli, in Cento Trecento.
Nicolò ed Ottavio Toselli, figli di un Bartolom-meo, furono scultori in marmo ed in legno, ed anche in metallo. Il primo inoltre plasticò in oera preparazioni- anatomiche col Lei li e colla Manzo-lini. Vissero entrambi fino alla seconda metà del secolo scorso; ed Ottavio morì frai vecchi settua-genarii, nel cui Ospizio lasciò memoria di due bas-sirilievi , da lui condotti in tardissima età.
Alessandro Trocchi studiò da Giovanni Viani, e sugli antichi maestri puranche. Avrebbe potuto dipinger bene ad olio e a fresco ; ma si pose a farla da restuaratore di vecchie tavole e tele , e lasciò 1' arte per darsi a un mestiere di gran lucro e di supina pazienza.
Carlo Vandi studiò da Francesco Monti, e ne seguì lo stile. Militò in Prussia , poi ritornò alla patria, dove morì di mezza età nel 1768.
Giuseppe Varotti sbiadato pittore , inventò e disegnò con grazia; fu Accademico dementino, •
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