Annali della città di Bologna di L.A.
I BOLOGNESI
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emanò severissima Legge contro li Alarmiati (a) e volle in appresso che ogni stipendiato della Repubblica entro due decadi prestasse a questo giuramento di fedeltà nella seguente forinola : Io N. N. giuro inviolabile osservanza alla Costituzione , odio eterno al governo dei Re, degli Aristocratici, ed Oligarchi, e prometto di non soffrire giammai alcun giogo straniero , e di contribuire con tutte le mie forze al sostegno della Libertà, e dell'Eguaglianza ed alla conservazione e prosperità della Repubblica. Assicurava in appresso il Direttorio esecutivo li possessori di azioni verso lo Stato dalla incertezza nella quale alcuno di essi potesse essere addotto da sconfortanti insinuazioni.
Fu nel i5 Aprile che una Colonna della Guardia Nazionale di Bologna guidata da Luigi Barbieri suo Istruttore si volse al Castello di Budrio onde fraternizzare colla Guardia di quel Castello. Non doveva la gita essere senza frutto d'istruzione e a semplice sollazzo , e quindi si fìnse un attacco del Castello per parte de'Bolognesi, e la difesa di questo per la guardia terrazzana, e tanto r uno che 1' altra venne mirabilmente da finti nemici sostenuta. Que' magici nomi di Libertà Eguaglianza Fraternità avevano di tal modo invaso lo spirito delle Popolazioni, che ogni dimostrazione la quale valesse a manifestare questi sentimenti era ardentemente abbracciata. Sorse il pensiero iu molti di renderlo palese con generoso atto mostrato all' aperto. Li aa Aprile furono adunati ben mille poveri nell'Archiginnasio. Di li mossero verso la pubblica Piazza accompagnato ciascuno da una agiata persona e scortati dalla Guardia Nazionale ornata a festa, e da marziale musica. Ivi eia disposta una ornata Galleria all' intorno sotto di cui le mense alle quali dovevano assidersi li poveri. A piedi dell' Albero della Libertà che in mezzo al Foro innalzavasi, era un Palco , ove li Oratori dovevano a circostanti aringare , e presso a questo un maestoso Padiglione per la Guardia Nazionale.
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