Storia antica di Como di Maurizio Monti
LIBRO 11. \?)
sdii; nò contenti, ammazzano tutte quelle domi? incinte, dalle quali i loro indovini affermano, clic nascerebbero figliuoli di sesso maschile. —Accenna poi nominatamente i Reti, come operatori di tali atti di barbarie contro de' Comensi. Chiusi da quattro secoli in mezzo a scoscesi e altissimi monti, addetti a lavori di pastorizia e a coltivare un terreno selvaggio, avendo contratto la loro indole dell' asprezza dei luoghi abitati, odiavano naturalmente i Cisalpini, perchè usurpatori di terre già da loro possedute. Il proconsole Q. Marzio Re li vinse nelle vicinanze di Trento; ed è credenza degli storici patrii, che qualche fatto d'arme sotto di questo capitano succedesse contro i Reti anche presso le terre del Lario, perchè il luogo dove l'Adda, prima del nuovo alveo artifiziale, metteva foce, denominato il Politacelo, chiamatasi nei vetusti tempi il ponte Marzio, il letto del Marzio, l'acqua del Marzio : appellazioni tutte che indicano per avventura un canale, che si scavò dal proconsole per ravviare le acque stagnanti, e un ponte a passarle. Gli avanzi che restano, se dalla struttura loro si argomenta, salgono a grande antichità. Altro capitano che sconfisse i Reti fu Lucio Munazio Planco, che dalle spoglie tolte al nemico edificò a Saturno un piccolo tempio, e volle che la vittoria fosse scritta sul suo sepolcro con queste parole: Trionfò dei Reti. Il sepolcro col nome al presente di torre di Orlando sorge ancora sopra un colle, che signoreggia il mare nei dintorni di Gaeta.
Un pretore con poter militare governò la Cisalpina. Ordinata di poi a provincia, si affidò l'amministrazione ad un proconsole, che veniva scelto o confermato annualmente; e andò così bene av-
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