Storia antica di Como di Maurizio Monti
lfc> STORIA ANTICA DI COMOvezzandosi al giogo, che Sertorio in sul principio della guerra sociale degli Italiani contro la mala fede di Roma potè, essendovi questore, raccogliervi soldati e armi a suo talento e correre in aiuto di Roma. Qual fosse la condizion nostra si può arguire dal consiglio di un tal Curione al Senato, che attestava essere giuste e ragionevoli certe istanze fatte in comune dai Cisalpini, ma finiva sempre dicendo, doversi quel partito seguire, che tornasse più vantaggioso a Roma. Il fatto è narrato da Cicerone nel terzo degli Uffizii.
L'esempio degli altri Italiani confederati per la guerra sociale avendo col tempo suscitati cattivi umori, volse Roma l'animo a rimediarvi innanzi che più ingrossassero, e cominciò a donare la cittadinanza romana ai Cispadani, e il jus latino, o diritto del Lazio, ai Traspadani. Consisteva questo diritto in una partecipazione alle leggi civili di Roma, abilitava all'acquisto della cittadinanza; e chi avesse amministrato uno dei primi uffizii in patria, qual sarebbe il decurionato, ne veniva sul fatto investito. Sono dell'anno 666 questi privilegi , e Cneo Pompeo Strabone, padre del Magno, che infinitamente si adoperò a nostro favore, diede loro esecuzione. La legge, che li risguarda, dal suo nome si disse Pompea : e per virtù di questa, molte terre poste per entro le Alpi, furono aggregate al dominio delle vicine città. Asconio Pediano, gramatico dei tempi di Claudio imperatore, allarga di più il privilegio pei Comensi, e narra che non solo acquistammo il diritto del Lazio, ma il grado insieme di colonia romana. Pompeo Strabone a ripopolare la città, che oltre essere piccola borgata, avevano disertata i soprastanti Reti, vi menò una colonia, la prima che entrasse in Co-
| |
Sertorio Italiani Roma Roma Curione Senato Cisalpini Roma Cicerone Uffizii Italiani Roma Cispadani Lazio Traspadani Roma Cneo Pompeo Strabone Magno Pompea Alpi Pediano Claudio Comensi Lazio Strabone Reti Italiani Asconio Pompeo
|
