Storia antica di Como di Maurizio Monti
lfc> STORIA ANTICA DI COMOsuoi dintorni scoperte. Non lontano da Stabio stanno Viggiù e Arcisate, ragguardevoli villaggi; e chi si piace di spaziare coll'immaginazione pei campi della dotta antichità , ravvisa nel primo un vico di Giulio Cesare (Ficus Iulii), nell'altro un castello ( arx Caesaris) fabbricato dallo stesso illustre capitano.
Ogni anno Cesare levò nella Cisalpina due legioni di soldati per le guerre nei paesi d'oltra-monte. Nella stagione invernale si riduceva al di qua delle Alpi sotto spezie di visitarvi le colonie e i municipi]/ e tenervi i conventi pubblici per l'amministrazione della giustizia ; ma in realtà onde sorvegliare da vicino e dirigere quanto si faceva in Roma. Compiendosi il quinquennio assegnatogli al governo delle Gallie, e impossibile a lui il ritorno a vita privata, strinse alleanza con Crasso e Pompeo, corsi a ritrovarlo nella città di Lucca, e nacque un triumvirato di tale potenza che a suo piacere dispose della sbornia delle cose, e Roma perdette da questo punto la sua libertà. Cesare, come volle, fu rieletto per un secondo quinquennio al governo delle Gallie e dell'Illirico, e niente trascurò onde aprirsi la strada a salire in progresso di tempo, e senza compagni, al;potere supremo. Conobbe ottimamente che Roma era decaduta dall'antica virtù, e che quanto non avevano potuto le fazioni di Mario, ne la congiura di Catilina, di cui non fu alieno, sarebbesi, se non afferrasse prontamente l'occasione, recato ad effetto da uno più coraggioso e più felice di lui . Una volta in mezzo alle Alpi veduto un paesello di poca e mi-serabil gente, disse agli amici: Piuttosto qua il primo, che in Roma il secondo. Onorò e regalò i soldati senza ritegno, e costoro dimorati che gli
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