Storia antica di Como di Maurizio Monti
lfc> STORIA ANTICA DI COMOportasse il suggello ili tali lividure a casa, conoscesse se non essere cittadino romano, e di pur andarsene a mostrarle a Cesare. Fatto così enorme di un cittadino romano, cui si negò la cittadinanza per sottoporlo alla ignominia delle verghe della quale Io esentava la legge Porcia, alzò rumor grande in Roma, e mosse a sdegno lo stesso Cicerone, che pur era di animo rimesso e delle liti nemico. Scrivendo a Pomponio Àttico gli dice: Marcello ha commesso grande villania contro una persona di Como. Sebbene non avesse mai sostenuta carica, era per altro un Traspadano. Per me credo, continua a dire, che non solo abbiasi fatto vilipendio a Cesare , ma ancora al nostro Pompeo, in memoria del padre Strabone che menò in Como la prima colonia. Egli però ci pensi (io).
Le ingiurie servirono di sprone all'invitto animo di Cesare. Legossi in pfii salda amicizia ai Cisalpini, distribuì a piene mani doni e benefizii, ornò di opere insigni le città; e quando giudicato avesse vantaggioso un partito a guadagnarsi favore, ab-bracciollo, disprezzando autorità di popolo romano e di Senato. Como gli fu città prediletta, perchè a meglio onorarlo, quasi secondo fondatore, si appellò Novocomo. Le dimostrazioni di affetto e di riverenza, che nell'anno -jo4 gli usarono i muni-cipii e le colonie della Cisalpina, mentre ritornava dalle gloriose guerre transalpine, trascendono ogni misura. Le porte delle città, le strade e i luoghi per cui aveva a passare erano ornati a festa, e tutta la moltitudine, vecchi e giovani, gli correva incontro, nulla omettendosi di quanto immaginar potevasi a rendergli onore. In ogni sito s'immolavano vittime. Le piazze e i templi erano ingom-
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