Storia antica di Como di Maurizio Monti
5 4 STO 1UA ANTICA DI COMOTrento con pìccola battaglia li cacciarono in piena fuga» Ma siccome la nazione dei Reti, al dire di Dione, era assai numerosa, e crede vasi che di nuovo tentata avrebbe la sorte della guerra, perciò Druso e Tiberio condussero via da quelle regioni la più gran parte della gioventù e la più robusta, lasciandovi soltanto un tal numero di abitanti, che fosse sufficiente alla cultura dei campi, e non avesse del resto forze bastanti a ribellarsi. Orazio, cortigiano di Augusto, e lo storico Velleio Patercolo, adulatore sfondolato di Tiberio, celebrarono la vittoria con somme Iodi. Strabone così ne parla : Le genti retiche furono in parte sterminate, in parte sottoposte al giogo per benefizio di Cesare Augusto, che oltre 1 eccidio di quelle orde di predoni, costrusse comode e larghe strade su pei gioghi di quelle montagne, rendendo facile e sicuro un cammino, che prima era malagevole e pieno di pericoli.
La Rezia si convertì in provincia romana. Augusto, a se riferendo le gesta dei capitani, si arrogò il vanto di avere assoggettati i popoli che le Alpi occupavano dall'Adriatico al mare ligustico. Non lontano da Monaco in Piemonte nel luogo ora denominato la Furbi a o T'oppia, che si crede una corruzione della legittima voce Trophea Augusti , fece erigersi un monumento con epigrafe, trasmessaci da Plinio, che di sue vittorie rendesse testimonianza ai futuri. Non vi ò fatta particolare menzione dei Reti. Vi ha i Caluconi o di vai Ca-lanca, i Veunoneti o di Valtellina, ì Leponzii o di vai Le ventina, e i Breuni, che si pretendono gli abitanti di valle di Blegno,
La dominazione romana fece rivivere il sistema degli Etruschi si per le grandi opere monu-
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